Dossier | N.9 articoli
Torna Sanremo, l’edizione del 2019 sarà quella dell’«armonia»
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Sanremo, vince Mahmood davanti a Ultimo e il Volo. Il festival della noia
Il festival della noia s’inventa un finale a sorpresa: vince la 69esima edizione del festival di Sanremo Mahmood con Soldi, il giovane cantanto italo-egiziano che a dicembre scorso si era affermato a Sanremo Giovani. Al secondo posto Ultimo, grande favorito della vigilia, con I tuoi particolari che si aggiudica anche il premio Tim Music, al terzo il Volo con Musica che resta. Un verdetto che qualcuno potrebbe interpretare come un messaggio anti-sovranista, considerando la maggioranza gialloverde al governo che con il direttore artistico Claudio Baglioni non ha poi questo grandissimo feeling
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Sanremo, Motta e Nada vincono la sfida dei duetti nella notte di Ligabue
Il miglior duetto della 69esima edizione di Sanremo è quello tutto toscano tra Motta e Nada su Dov’è l’Italia. Questo il verdetto della lunga maratona che, nella quarta serata di festival, ha visto esibirsi tutti e 24 i cantanti in gara accompagnati da 32 ospiti, per un totale di 56 artisti presenti all’Ariston che hanno completamente rivisitato i brani in concorso. Ospite d’eccezione Ligabue che si alterna tra il nuovo singolo, un classico e l’omaggio a Guccini
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Sanremo nostalgia con Baglioni, Venditti e Vanoni che canta «a gratis»
Coi maestri vinceremo, si diceva una volta. Se gli ascolti languono, tanto vale affidarsi ai «grandi vecchi». E allora ecco Antonello Venditti, Ornella Vanoni, Raf e Tozzi tutti sul palco dell’Ariston in un cocktail di nostalgia che fa dell’amarcord la cifra stilistica della terza serata di Sanremo 2019. Per quanto la formula di tutte le ospitate sia quasi sempre la stessa: chi sale sul palco «vende qualcosa»
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Sanremo riparte da Baglioni: duetti con Mannoia e Cocciante, sorpresa Baudo
I grandi ritorni di Riccardo Cocciante e Fiorella Mannoia, Michelle Hunziker ritrova sul palco Claudio Bisio, Marco Mengoni in duetto con Tom Walker, la comicità di Pio e Amedeo. Poggia su questi pilastri la seconda serata di Sanremo 2019, con il direttore artistico Claudio Baglioni chiamato alla difficile missione di invertire un trend di ascolti in calo rispetto all’edizione record dell’anno scorso
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Sanremo effetto déjà vu: le 4 canzoni che suonano già sentite
Questa la so. Quest’altra, invece, è uguale a quell’altra. Quella lì prende spunto da una che ha vinto tanti anni fa. Non c’è edizione di Sanremo senza polemica sui brani inediti in concorso che in realtà ricordano, nella melodia del cantato, nell’armonia o nell’arrangiamento, altri brani più o meno noti del passato. Plagi? Lungi da noi usare termini da aula di un tribunale. Parafrasando Claudio Bisio vogliamo essere «giornalisti seri», mica «odiatori professionisti». E alllora parliamo di effetto déjà vu. Che nel secondo Sanremo di Claudio Baglioni coinvolge Francesco Renga, Achille Lauro, Arisa e Negrita. Vediamo come
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Sanremo è sentimento: Bisio difende Baglioni, l’Italia si commuove per i Bocelli
Temevate un Sanremo sovranista? State tranquilli: il secondo festival di Claudio Baglioni direttore artistico è piuttosto un festival sentimentalista. Più tradizionale rispetto a quello dell’anno scorso. Lo dice, tanto per cominciare, la classifica parziale rilasciata martedì notte, alla fine della prima puntata, stutturata sulla base del voto della giuria demoscopica che pesa per il 30%. Nella zona alta, quella blu, prevale la tradizione.
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Sanremo, quanto costa cantare al festival (e quanto rimborsa la Rai)
La raccolta pubblicitaria della 69esima edizione Sanremo si appresta a sfiorare i 30 milioni di ricavi. Eppure quest’anno la kermesse tutto sembra essere tranne che il festival dell’armonia: dopo le polemiche sui migranti con il vicepremier Salvini, tiene banco quella sul confrlitto d’interessi di Baglioni direttore artistico e Baglioni artista sotto contratto con Sony e F&P Group, due aziende che, guarda caso, fanno il pieno di cantanti sul palco dell’Ariston. Ma la Rai fa quadrato sul cantautore. Mentre i discografici chiedono di rinegoziare i rimborsi
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Sanremo, il conflitto d’interessi e l’armonia (nel senso degli accordi)
Torna Sanremo dunque, dal 1951 l’arma di distrazione di massa più potente dell’italico arsenale, festival dell’arte di guardare il proverbiale «dito» piuttosto che la luna da esso indicata. Merito di quello che succede dentro l’Ariston, e pure fuori. Per dire: Claudio Baglioni direttore artistico ha un palese conflitto d’interessi perché in scaletta il numero degli artisti della sua casa discografica (Sony) e della sua agenzia di promoting (F&P, gruppo Cts Eventim) sovrasta quello delle aziende concorrenti. Eppure la stampa prende due sue mezze dichiarazioni e lui diventa l’eroe anti-salvinista dei porti aperti ai migranti
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Fenomenologia di Sanremo, festival inventato (come la canzone italiana)
Dal 5 al 9 febbraio va in scena la 69esima edizione di Sanremo. Lo guarderete o no? E, se lo guarderete, il giorno dopo a lavoro ne parlerete bene o male? E soprattutto: per chi farete il tifo? Per il vecchio o per il nuovo? Una contrapposizione che risale addirittura all’alba del Festival, quando nacquero le prime battaglie a difesa della tradizione. Inventata, come la stessa canzone italiana