### Finaval: per Amf valore nella fascia bassa della forchetta Ipo |
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Societa': Finaval Analisti: Motivo: IPO - MTA , il servizio di analisi de Il Sole 24 Ore, impiegando il metodo di valutazione DCF e come di consueto in ottica "pre-money", giunge a una valorizzazione di Finavalpari a 3,21 euro, quindi nella fascia bassa dell'intervallo di prezzo proposto (3,1 - 4,1 euro). Dopo una proroga del periodo di offerta, Finaval, societa' attiva nel trasporto navale di petrolio greggio e prodotti petroliferi con una flotta quasi interamente di proprieta', sbarchera' in Borsa il 5 dicembre. A giudizio degli analisti gli altri metodi di valutazione indicati nel Prospetto Informativo Finaval (Net Asset Value e metodo dei multipli di mercato, in particolare P/E ed Ev/Ebitda) non danno luogo a risultati significativi in quanto il NAV presuppone una valorizzazione "statica" degli asset aziendali (esattamente il contrario della strategia di crescita tramite acquisto di 6 nuove navi "Aframax" perseguita attualmente da Finaval), mentre per quanto concerne i multipli di mercato l'unica societa' quotata realmente paragonabile a Finaval come modello di business e' Navigazione Montanari, ma le due societa' presentano ovviamente politiche di investimenti molto differenti che si riflettono a loro volta su ricavi, margini e livello di indebitamento, rendendo quindi di fatto i multipli di mercato non comparabili fra loro. Come si e' detto Finaval sta perseguendo una strategia di forte ampliamento della flotta in vista dell'attesa maggiore richiesta di trasporti petroliferi navali (in particolare per quanto concerne il "Crude Oil") a condizioni sempre piu' stringenti in termini di sicurezza e di dimensionamento degli scafi (non tutti infatti possono entrare nei porti di minori dimensioni), che possono essere soddisfatte solo da navi di "ultima generazione" di cui vi e' scarsa disponibilita' sul mercato e per la cui costruzione i principali cantieri navali mondiali stanno gia' affrontando condizioni di saturazione. Per il 2007 Finaval dovrebbe conseguire ricavi base "Time Charter" pari a circa 45,5 milioni, un ebitda intorno a 20 milioni, un ebit di 9,2 milioni e infine un utile netto di circa 2 milioni. Gli anni successivi vedranno il graduale ingresso in esercizio delle nuove navi (2 all'anno fino al 2010), dalle quali dovrebbe derivare un cagr 2006 - 2010 dei ricavi pari a circa il 9,5%, ma una crescita molto piu' che proporzionale della redditivita', dato che la struttura generale di Finaval risulta gia' sufficientemente dimensionata per sostenere le nuove navi (in quanto in precedenza gestiva una flotta di navi gasiere poi dismesse) e che i nuovi scafi vengono ammortizzati in tempi molto lunghi (25 anni). Tuttavia va ricordato che qualunque metodo di valutazione basato su stime future risulta inficiato, per Finaval come per tutte le societa' del settore, dall'evoluzione di grandezze macroeconomiche (andamento dei noli e cambio euro-dollaro) sulle quali non e' possibile effettuare stime precise e sul cui eventuale andamento in senso sfavorevole per le compagnie navali non e' possibile tutelarsi pienamente. Le stime di presuppongono che l'intero cash flow operativo di Finaval venga destinato allo sviluppo del gruppo e, pertanto, non vi sia alcuna distribuzione di dividendi almeno per il periodo in cui saranno perfezionati gli investimenti in nuove navi: politica questa del resto sempre seguita da Finaval e confermata dal fatto che l'IPO, incluso anche l'eventuale esercizio della greenshoe, avverra' esclusivamente tramite OPS (aumento di capitale), e pertanto l'attuale unico azionista, Giovanni Fagioli, non percepira' alcun introito dall'operazione. A cura di Analisi Mercati Finanziari/van, rar |
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