La fuga delle start up: ecco perché i talenti spiccano il volo per Silicon Valley
Ingegneri, startupper, baby programmatori, imprenditori illuminati. Talenti che vogliono fare una start up. Se ne vanno dall'Italia. Prendono il primo volo per Silicon Valley, la Mecca della tecnologia. Qui trovano quello che in Italia non c'è: capitali, competenze, ottimismo. Non sono mossi dalla pura logica del profitto, seguono le logiche di chi vuole cambiare il mondo. E solo in Silicon Valley puoi trovare qualcuno che ti dà i soldi per farlo. «Arrivano tutti con un sogno da realizzare e sanno che non c'è altro posto al mondo in cui potrebbero farcela».
di Eleonora Chioda
4. La fuga delle start up / E io «volo» a Chiasso
Fabio Cannavale
Non ha scelto San Francisco, ma per farcela e costruire un impero in poco tempo ha trasferito start up e bagagli a Chiasso. Fabio Cannavale, 48 anni, ingegnere con esperienza nella consulenza, è il pioniere italiano del turismo online. Nel 1999 ha fondato eDreams Italia, che ha venduto poi nel 2004 per inventare Volagratis.com, motore di ricerca che compara i voli di tutte le compagnie aeree. «L'ho fondato senza soldi, insieme a un socio. Siamo stati i primi a intuire le potenzialità dei low cost».
Nel 2006 si sposta a Chiasso e inizia la sua internazionalizzazione. Nasce il gruppo Bravofly, una piattaforma integrata di voli, crociere, hotel, noleggio auto e vacanze. Nel 2012 con l'acquisizione di Rumbo, il maggior gruppo spagnolo di viaggi online, diventa Bravolfly Rumbo Group, uno dei principali operatori del turismo online presente in 20 Paesi, dalla Russia al Sud America. Fattura milioni di euro e dà lavoro a circa 1.000 persone.
«Quando ho toccato la quota dei 50 dipendenti ho capito che se volevo crescere dovevo andare oltre confine» spiega Cannavale. «Per tre motivi: 1) Per il diritto del lavoro. In Svizzera posso premiare chi merita e licenziare chi non produce 2) Per il cuneo fiscale: è più basso e permette di pagare di più i dipendenti, trattenendo i migliori talenti. 3) Per l'accesso al credito. Per finanziare un'acquisizione in Spagna in un mese ci hanno dato 20 milioni di euro di finanziamento strutturato, con meno del 2% di spread. Questo non significa che non tornerò piu a intraprendere nel nostro Paese. Perché in Italia ci sono buone opportunità di acquisizioni. Non c'è concorrenza, non ci sono investitori esteri. Ma dovremmo copiare dalla Germania. Che ha fatto riforme importanti per semplificare la burocrazia e il mercato del lavoro. O seguire la cura della Thatcher. Più libero mercato, meno Stato dirigista».
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