Lavoro, burocrazie e diritti civili. Le 5 ragioni per cui i giovani scappano dall'Italia (e non tornano)
Secondo il Rapporto Censis 2013, gli italiani che hanno trasferito vita, lavoro e residenza fiscale all'estero sono cresciuti del 115% in meno di 10 anni: dai 50mila del 2002 ai 106mila del 2012. Un boom causato dagli under 35
di Alberto Magnani
1. Giovani in fuga/Uno su 10 fa impresa all'estero
(Corbis)
Niente di nuovo: si scappa all'estero perché "qui non c'è lavoro". Più della metà degli intervistati che hanno trasferito la residenza fuori dall'Italia, il 51,4%, parla della "possibilità concreta di trovare un lavoro". Se ci si riferisce a scatti di carriera o alternative professionali, la percentuale cresce fino al 67,9%. Una minoranza del 5,3% è alla ricerca attiva di un contratto. Nella maggioranza di chi ha già trovato un impiego (72%), il 57,1% lavora per aziende o organismi internazionali e il 5,7% è assunto nella sede "international" di società italiane e/o con sede fiscale in patria. Crescono i liberi professionisti: il 9,2% degli intervistati, quasi uno su dieci, lavora in proprio o dirige un progetto imprenditoriale. Sempre che non la crei dal nulla, come nel caso delle centinaia di start up nate in Italia e volate tra Londra, Asia e California a caccia di regimi fiscali meno stringenti e/o incentivi alla ricerca.
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