Il giorno della finale di X Factor (ma Mika ha vinto già). Promossi e bocciati della settima edizione
I voti al cammino compiuto da concorrenti e giudici in tre mesi di kermesse, dai casting fino ai brani inediti, attraverso le nostre pagelle. All'insegna del più rigoroso politically uncorrect.
di Francesco Prisco
2. La finale di X Factor / Violetta, voto: 7

Vale un po' il discorso opposto a quello fatto per Michele: è arrivata ai casting che, in quanto a mentalità giusta e numeri canori, era già una starlette. Succede quando cresci in seno allo showbiz: suo padre è lo sceneggiatore Tv Giuseppe Zironi, tra l'altro armonicista niente male. Poteva essere la via italiana al country, faccia pulita e ukulele sempre in mano. A giocarle contro aveva giusto la tara della spocchia caratteriale. Il giudice di riferimento Mika ha lavorato molto per renderla più simpatica e «normalizzarla» in chiave pop. Pure troppo: l'inedito «Dimmi che non passa» la rende quasi un'insipida rivisitazione dell'Arisa prima maniera. Peccato: con quella voce, quei gusti e quei natali poteva diventare la risposta italiana a Norah Jones. Che come lei ebbe un padre importante. Cammino da predestinata: mai in nomination.
Da ricordare: «Friday I'm in love»
Da dimenticare: «One Day (Reckoning Song)»
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