Calcio: mele (marce), quaderni, mutande e valzer. Un anno di miserie e nobiltà del pallone
Nessun pronostico in questa carrellata del 2013, ma uno sguardo, nel pieno rispetto dell'alfabeto, alle voci, ai nomi, alle storie, alle miserie, alle speranze dell'anno del pallone che sta per lasciarci. Un po' meno attenti alle tattiche di gioco e un po' più a quanto si agita dentro e intorno al calcio. Con le sue infinite miserie e qualche nobiltà. E con la nostra irrazionale passione.
di Giuseppe Ceretti
2. Un anno di miserie e nobiltà del calcio / B come Balotelli
Voi mettereste in un cesto sano una mela marcia, per di più pagandola milioni di euro? Lo ha fatto Berlusconi, definendo il giovanotto prima un frutto bacato, si era in gennaio, e poi comprandolo e forse pentendosi a metà dicembre. La mela marcia ha fatto parlare di sé, nel bene e nel male. In un anno ha rissato su vari campi, accumulando cartellini gialli e rossi. L'ultima versione di dicembre ce lo mostra con gli occhi azzurri per via di lenti posticce e con l'aria imbronciata dopo un derby perso senza che la sua stella brillasse. Anzi. A 23 anni è suonata per Mario da Brescia l'ultima campana per diventare il campione che tutti attendono. Il 2014 è l'anno dei Mondiali brasiliani e lui, con Pepito Rossi, ha in mano le poche, vere carte dell'Italia.
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