Calcio: mele (marce), quaderni, mutande e valzer. Un anno di miserie e nobiltà del pallone
Nessun pronostico in questa carrellata del 2013, ma uno sguardo, nel pieno rispetto dell'alfabeto, alle voci, ai nomi, alle storie, alle miserie, alle speranze dell'anno del pallone che sta per lasciarci. Un po' meno attenti alle tattiche di gioco e un po' più a quanto si agita dentro e intorno al calcio. Con le sue infinite miserie e qualche nobiltà. E con la nostra irrazionale passione.
di Giuseppe Ceretti
1. Un anno di miserie e nobiltà del calcio / A come Ascoli
![](http://i.res.24o.it/images2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/2013/12/18/Politica%20e%20societa/ImmaginiWeb/Ascoli-Calcio-stemma.jpg?uuid=016ffe34-6729-11e3-98dd-d3f80f26c28c)
Sul finir dell'anno, travolto da venti milioni di debiti è fallito l'Ascoli calcio. Un'altra squadra nascerà dalle rovine, ma per l'attempato cronista e molti tifosi e amanti del pallone, la dichiarazione del Tribunale Piceno chiude un capitolo di storia gloriosa d'altri tempi. Nelle fotografie a corredo del triste commiato societario, si vedono due uomini esultare e corrersi incontro, con le loro giacche e pullover stretti e i pantaloni a zampa d'elefante. Uno dei due ha le inconfondibili calzette rosse, è il presidente Costantino Rozzi, mitico polemista d'altri tempi. Gli viene incontro sor Carletto Mazzone che ancora mostra le sue lunghe basette nere. Una coppia che portò la squadra nel 1974 in serie A dove ci rimase per 14 anni, sia pure non filati. Giù il cappello e grazie ai bianconeri marchigiani
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