Calcio: mele (marce), quaderni, mutande e valzer. Un anno di miserie e nobiltà del pallone
Nessun pronostico in questa carrellata del 2013, ma uno sguardo, nel pieno rispetto dell'alfabeto, alle voci, ai nomi, alle storie, alle miserie, alle speranze dell'anno del pallone che sta per lasciarci. Un po' meno attenti alle tattiche di gioco e un po' più a quanto si agita dentro e intorno al calcio. Con le sue infinite miserie e qualche nobiltà. E con la nostra irrazionale passione.
di Giuseppe Ceretti
4. Un anno di miserie e nobiltà del calcio / D come desaparecido
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I giovani della cantera italiana dove sono? Altro che uno su mille ce la fa, come canta il sempiterno Gianni Morandi. Solo un bimbo su 4-5mila allevati nei vivai delle società, arriva a giocare in A. Negli ultimi dieci anni, secondo un'inchiesta del 2013 del Corriere, dei 300mila aspiranti che hanno frequentato le scuole calcio, appena 622 hanno raggiunto la massima serie. E gli altri? I più fortunati si consolano con l'album dei ricordi. Chi è quello alla tua destra? E' il piccolo Gigi Buffon. Non lo riconosci? E' Totti, allora più pupetto che pupone. E l'istantanea dei sogni ha il posto d'onore tra i ferri del mestiere di meccanico o tra i profumi delle michette in panetteria. Momenti di gloria, di sogni, talvolta di illusioni.
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