Calcio: mele (marce), quaderni, mutande e valzer. Un anno di miserie e nobiltà del pallone
Nessun pronostico in questa carrellata del 2013, ma uno sguardo, nel pieno rispetto dell'alfabeto, alle voci, ai nomi, alle storie, alle miserie, alle speranze dell'anno del pallone che sta per lasciarci. Un po' meno attenti alle tattiche di gioco e un po' più a quanto si agita dentro e intorno al calcio. Con le sue infinite miserie e qualche nobiltà. E con la nostra irrazionale passione.
di Giuseppe Ceretti
6. Un anno di miserie e nobiltà del calcio / F come faiv minuts, tri gol
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Questa voce è un imbroglio perché dovrebbe stare sotto la t di Trapattoni o la S di scommesse. Dobbiamo infatti all'inimitabile Trap, che a 75 anni è pronto a rientrare in panchina, sollecitato da numerose offerte da ogni parte del mondo, la più efficace e divertente sintesi di un malcostume che di solito resta ben chiuso negli spogliatoi. Il vecchio Trap racconta. Allenavo il Salisburgo e mancava una vittoria all'ultimo turno per vincere il campionato austriaco per la seconda volta consecutiva. Ebbene, quel giorno i miei subirono in cinque minuti tre reti: faiv minuts, tri gol. Mi sono detto: o sono idioti o hanno venduto la partita. Ma non avevo le prove. Caro Trap, altro che idioti come lei ben sa e ha amaramente imparato a spese sue e non unbeliev, ma believe, credibile, vero, verissimo. Grazie comunque, mister. Il suo calcio è sudore, fatica e pochi fronzoli, antepone l'agonismo allo spettacolo (vai a teatro se vuoi vedere spettacolo!), ma sa di buono, sa di risultato vero alla fine dei novanta minuti e rotti. Mica male.
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