Calcio: mele (marce), quaderni, mutande e valzer. Un anno di miserie e nobiltà del pallone
Nessun pronostico in questa carrellata del 2013, ma uno sguardo, nel pieno rispetto dell'alfabeto, alle voci, ai nomi, alle storie, alle miserie, alle speranze dell'anno del pallone che sta per lasciarci. Un po' meno attenti alle tattiche di gioco e un po' più a quanto si agita dentro e intorno al calcio. Con le sue infinite miserie e qualche nobiltà. E con la nostra irrazionale passione.
di Giuseppe Ceretti
15. Un anno di miserie e nobiltà del calcio / Q come quaderno
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Quando meno te lo aspetti, quando uno dei suoi segna un fantastico gol, lui non esulta, ma afferra il suo quaderno e prende appunti. E' l'istantanea di Benitez, allenatore del Napoli, che più ci ha catturato in questo scorcio d'anno. Altri mister, su tutti zeru tituli Mourinho, hanno quest'abitudine. Ma nessuno come Benitez è capace di estraniarsi nell'istante più bello di una partita. Sinonimo di freddezza? Tutt'altro. E' che per lui il calcio è una passione vera che si traduce su quei taccuini fitti di note dove il mistero del pallone si traduce in geroglifici che accomunano scienza esatta e follia, prosa e poesia. E' un atto d'amore per il gioco più bello del mondo. A che punto è la sua squadra? Al 73% risponde lui, con quel suo sorriso ironico che trasmette simpatia. Ben ritrovato tra noi, mister Benitez.
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