Tanti auguri alla Rai. Sessant'anni di storia dell'Italia (e degli italiani). L'album delle trasmissioni
Sessant'anni di tv. Dopo una fase di sperimentazione, il 3 gennaio del 1954 la Rai dà inizio alle trasmissioni. Poco dopo le undici del mattino appare sullo schermo Fulvia Colombo. La prima presentatrice della storia della tv pubblica inaugura il Programma Nazionale, l'attuale Rai 1, e sempre lo stesso giorno va in onda il primo telegiornale. Inizia il regolare servizio di televisione. I principali trasmettitori sono a Roma, Milano, Napoli, Torino e Monte Peglia, in Umbria. Nel tardo pomeriggio l'appuntamento è con la "Domenica sportiva". Il primo programma è "Arrivi e partenze", condotto da Mike Bongiorno, una trasmissione dedicata ai vip in transito a Roma. L'Italia uscita dagli anni difficili della ricostruzione, il Paese che si avvicina a conoscere il boom economico comincia così a sognare. Il tubo catodico ammalia. All'inizio i televisori sono pochi. Le famiglie si incontrano nei bar o a casa dei pochi fortunati che se li possono permettere. Da allora la rivoluzione tecnologica è continua: dal bianco e nero al colore, dalla pellicola all'elettronica fino al digitale. Ecco alcune delle trasmissioni che hanno fatto la storia della Radiotelevisione italiana.
di Andrea Carli
6. Non è mai troppo tardi per andare a scuola. Alberto Manzi sale in cattedra
La televisione è stata anche uno strumento di formazione e di alfabetizzazione. Il 15 novembre del 1960 la Rai trasmette «Non è mai troppo tardi. Corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta». Il programma è condotto dal maestro e pedagogo Alberto Manzi. L'obiettivo è insegnare a leggere e a scrivere ai tanti italiani che avevano superato l'età scolare ma che erano ancora analfabeti. Il maestro scrive su una lavagna. La trasmissione, che va in onda nella fascia preserale dal lunedì al venerdì, viene sospesa nel '68, con oltre 480 puntate all'attivo.
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