Myanmar: l'ultimo Eldorado degli investitori?
L'ultima frontiera della globalizzazione: quasi del tutto chiuso all'occidente per decenni, il Myanmar è ricomparso a pieno titolo sulle cartine geografiche da meno di due anni e ha subito scatenato una sorta di corsa all'oro
Foto di Arianna Boldura, testi di Gianluca Di Donfrancesco
1. Alla scoperta del Myanmar / La corsa all'oro delle multinazionali
L'ultima frontiera della globalizzazione: quasi del tutto chiuso all'occidente per decenni, il Myanmar è ricomparso a pieno titolo sulle cartine geografiche da meno di due anni e ha subito scatenato una sorta di corsa all'oro. Le diplomazie politiche degli Stati e quelle affaristiche delle multinazionali si sono precipitate a piantarvi una bandiera. Con risorse naturali ancora da stimare, una popolazione numerosa e giovane, incastonato tra le economie a più alta crescita del mondo, il Myanmar è il Paese dove stare oggi per non farsi sfuggire il mercato che diventerà domani. A patto di saper fare i conti con le sue contraddizioni: ricco di risorse naturali, è uno dei Paesi più poveri al mondo; affamato di sviluppo, teme gli eccessi dello sfruttamento capitalistico; spinto al cambiamento da una donna che è già un'icona al pari di Mandela, il Myanmar è una società profondamente maschilista (nella foto la Shwedagon Pagoda a Yangon)
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