Myanmar: l'ultimo Eldorado degli investitori?
L'ultima frontiera della globalizzazione: quasi del tutto chiuso all'occidente per decenni, il Myanmar è ricomparso a pieno titolo sulle cartine geografiche da meno di due anni e ha subito scatenato una sorta di corsa all'oro
Foto di Arianna Boldura, testi di Gianluca Di Donfrancesco
2. Alla scoperta del Myanmar / La marcia verso la democrazia continua
Il cammino del Myanmar verso la democrazia è accidentato, sofferto e lontano dalla meta. Possedimento britannico dal 1824, l'allora Birmania resta annessa all'Impero indiano fino al 1937, quando diventa una colonia autonoma. L'indipendenza arriva nel 1948: leader del movimento di liberazione fu il generale Aung San, padre di Suu Kyi, assassinato nel '48 e rimasto nei cuori dei birmani come un eroe e un martire, il fondatore della Birmania moderna.
Dal 1962 al 1988 il Governo resta nelle mani del generale Ne Win. Dopo una fase di disordini, le elezioni del 1990 vengono stravinte dal partito d'opposizione, la National league for democracy (Nld). Ma la giunta militare si rifiuta di cedere il potere e relega la sua leader, Aung San Suu Kyi, agli arresti domiciliari in pratica fino al novembre del 2010. Nel settembre del 2007, movimenti democratici e monaci buddhisti danno vita a una lunga protesta che viene soppressa brutalmente.
Le elezioni tenute a novembre del 2010, truccate secondo la Comunità internazionale, vengono vinte dallo Union solidarity and development party al potere. Il Parlamento si riunisce nel gennaio del 2011 e nomina presidente l'ex premier Thein Sein. Sotto le forti pressioni internazionali, il Governo, in gran parte formato da militari, inizia un processo di riforme, culminate con la partecipazione del Nobel per la pace San Suu Kyi al voto del 2012, alla sua elezione in Parlamento e alla rimozione delle sanzioni Ue e Usa. Myanmar non è più un paria della comunità degli Stati e i suoi cittadini possono finalmente manifestare il proprio affetto per l'erede del venerato generale Aung. Nel 2015 si terranno nuove elezioni generali: ancora una tappa nel lungo cammino verso la democrazia.
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