Meno tasse, pensioni da rivedere, stop alle grandi riforme: i Beatles furono i liberisti degli anni Sessanta
Cinquant'anni fa i Beatles presero gli Usa, passaggio fondamentale per la successiva conquista – musicale, culturale e di costume – dell'intero pianeta. Il 9 febbraio del 1964 apparvero per la prima volta al popolarissimo Ed Sullivan Show: l'America si fermò, cosa che era accaduta soltanto per l'omicidio di Jfk pochi mesi prima e si sarebbe verificata ancora, cinque anni più tardi, con l'allunaggio
di Francesco Prisco
3. Beatles economisti / «When I'm sixtyfour»: se la vita s'allunga, le pensioni sono da rivedere

Altro brano profetico, sul versante dell'economia politica, è «When I'm sixtyfour» («Quando avrò 64 anni») che un 24enne Paul McCartney scrisse per «Sgt. Pepper», vedendosi già facoltoso anziano che d'estate affitta una villetta all'isola di Wight «se non è troppo cara». Paul s'immaginava comunque in pieno possesso delle proprie facoltà: «Mi renderei utile: potrei riparare le valvole / quando andrà via la luce» e ancora «fare giardinaggio,/ strappare le erbacce». Col senno di poi ci ha preso: a 71 anni suonati, dal vivo è ancora una furia. Ma il passaggio chiave è un altro, secondo Irwin: «Avrai ancora bisogno di me, mi darai ancora da mangiare quando avrò 64 anni?» Per l'articolista si tratta di un interrogativo retorico che può essere letto alla luce della necessità tutta contemporanea di rivedere il funzionamento dei sistemi pensionistici. Se le aspettative di vita si allungano e a 64 anni (o 71 come Macca) si è ancora abili, non si può certo vivere di welfare
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