Nuovo ostacolo per le nomine al vertice di Intesa Sanpaolo. Nella prima riunione del comitato nomine presieduta da Giovanni Bazoli, scoppia la «grana» giuridica sull'opportunità di accogliere le indicazioni delle Fondazioni azioniste sui membri del comitato di gestione e sul suo presidente. A sollevare il tema è stato Pietro Garibaldi, consigliere designato dalla Compagnia San Paolo presieduta da Angelo Benessia (che in serata avrebbe avuto una telefonata dai toni furibondi con Garibaldi), che ha posto a Bazoli e ai colleghi del comitato nomine di cautelarsi sull'opportunità di accogliere indicazioni scritte da parte degli azionisti. In particolare, a Bazoli sarebbero arrivate due lettere in rappresentanza dei due stessi gruppi di enti che avevano presentato le liste per il consiglio di sorveglianza: una co-firmata da Compagnia San Paolo e Fondazione Cariplo e una da Fondazione Cariparo, Fondazione Carisbo ed Ente Cassa Firenze. Indicazioni congiunte sul candidato presidente che potrebbero rappresentare un patto parasociale occulto, violando le regole dall'articolo 122 del Testo unico della Finanza. Ai rilievi, o agli interrogativi, posti da Garibaldi si sarebbe associato il consigliere Riccardo Varaldo (designato dall'Ente Cassa Firenze).

A questo punto, stando alle indiscrezioni, il presidente Bazoli avrebbe sospeso per circa un'ora la riunione per consultare telefonicamente alcuni consulenti legali. E al suo rientro, il comitato nomine avrebbe convenuto di chiedere due pareri legali e riconvocarsi per venerdì mattina, subito prima del consiglio di sorveglianza che in giornata dovrebbe procedere alla nomina. Puro intralcio tecnico o "grana" dagli esiti imprevedibili? Per capirlo bisognerà aspettare fino a domani. Dalla banca, fonti ufficiali ribadiscono che l'obiettivo è di chiudere la procedura di nomina nei tempi previsti. Si vedrà. Certo che se l'iter dovesse andare oltre i tempi previsti, le nomine in banca potrebbero andare a sovrapporsi con il consiglio generale della Compagnia San Paolo che mercoledì 12 dovrà «verificare la fiducia» a Benessia.

Il rischio di un ulteriore rinvio, che per qualcuno è forse un'opportunità, è di arrivare con una Compagnia San Paolo "decapitata". Riaprendo i giochi delle nomine in banca. Che, a quel punto, potrebbero favorire una riconferma del presidente uscente Enrico Salza. O l'ingresso in scena di un terzo nome.

A Torino la situazione resta confusa. E la richiesta avanzata ieri da Garibaldi, designato dalla Compagnia San Paolo, va contro le richieste di chiudere il percorso in fretta, sollecitata invece dal «suo» presidente Benessia. E anche da Elsa Fornero, neo vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, e principale sponsor della candidatura Beltratti. Quest'ultimo resta comunque il favorito e, se i pareri legali chiesti ieri dal comitato nomine non ravviseranno rischi di patti occulti, venerdì potrebbe essere nominato presidente. Ma è evidente che un eventuale rinvio non giocherebbe a suo favore. Tantopiù se la sua designazione dovesse invece essere giudicata come il frutto di un accordo parasociale non dichiarato tra le Fondazioni. A conferma che entrambi i candidati; Beltratti e Salza, si sentono in gara basta leggere le dichiarazioni di ieri. «C'è una sola cosa che mi dispiace: il disorientamento che tutta questa vicenda ha creato in chi lavora in banca e nei clienti – ha commentato ieri Beltratti – per quanto riguarda me sono totalmente sereno e guardo al futuro in modo positivo». In gara, malgrado l'assenza di una ricandidatura formale, si sente però anche Salza. «Aspetto la decisione con serenità, sapendo quello che ho fatto e ho dato in questi anni». Aggiungendo: «Ho grande rispetto della volontà degli azionisti e del consiglio di sorveglianza a cui spetta la decisione». E a chi gli chiedeva un commento alla preferenza a suo favore che avrebbe espresso Bazoli nel consiglio di sorveglianza di martedì, Salza ha risposto con piglio garibaldino: «Se è così, lo dimostrerà».

Un riassetto contrastato
IL COMITATO NOMINE

Ieri si è riunito per la prima volta il comitato nomine di Intesa Sanpaolo: è composto dal presidente del consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli e da Elsa Fornero, Mario Bertolissi, Pietro Garibaldi e Riccardo Varaldo. Compito del comitato nomine è vagliare una rosa di nomi per il consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo da proporre al consiglio di sorveglianza. Dopo l'autoesclusione di Domenico Siniscalco, il candidato in pole position è Andrea Beltratti, sostenuto dal vertice della Compagnia San Paolo. Ma ieri Pietro Garibaldi, designato dalla stessa Compagnia, ha consigliato ai colleghi di cautelarsi sull'opportunità di accogliere indicazioni scritte da parte degli azionisti. Di qui un nuovo rinvio all'iter delle nomine.

Lo psicodramma del «modello Torino» (di Marco Ferrando)

 

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