Sul fronte della famiglia, invece, sembra che la società Gioan Srl, sarebbe riuscita a cedere immobili per un valore di poco superiore ai 5 milioni, di cui poco più di tre saranno versati in Mariella Burani Fashion Group come restituzione di un credito per assicurare la continuità operativa e il pagamento degli stipendi. Non ci sono, invece, sostanziali novità sul fronte della liquidità necessaria per ricapitalizzare Mbfg entro il 12 febbraio prossimo. Per altro Banca Leonardo, che sembrava dover scendere a fianco di Mbfg come advisor, in realtà non ha ancora accettato l'incarico e, secondo alcune fonti, non avrebbe intenzione di assumere alcun mandato finché non si chiarisce la vicenda giudiziaria.
L'Opa dei segreti
Per Bdh «senza soldi non ci sono soluzioni diverse dal fallimento», ha affermato il Pm Luigi Orsi che ha ricordato che manca un bilancio approvato da tre anni. Inoltre la somma debitoria scaduta di Burani Designer Holding che è intorno ai 20 milioni potrebbe in realtà essere doppia dato che la controllante di Mariella Burani Fashion Group ha aperto posizioni per 20,6 milioni nei confronti di tre fondi (Abs domiciliato alle Cayman; Igi Sgr guidato da Giorgio Cirla e Jh Partners) che hanno finanziato l'Opa parziale sui titoli della quotata nell'autunno del 2008. E proprio quell'Opa resta un oggetto misterioso. Perché i Burani che già disponevano del 60% di Mariella Burani lanciano un'Opa a 17,5 euro per raccogliere un altro 15% del capitale? La società era già sotto stretto controllo e per l'operazione si sborsano 78 milioni di euro. Alla luce di quanto avvenuto poco dopo con l'inizio del dissesto quell'esborso di denaro non sembra giustificato da reali necessità. Per far ciò, infatti, la società si indebita per 45 milioni con Centrobanca che mette pegno su tutte le azioni della società quotata. Non solo: i Burani si indebitano anche con i tre fondi che entrano in Mariella Burani Family Holding per 20,6 milioni in cambio di un tasso di interesse annuo corrisposto da Burani Designer Holding del 12%. Tasso assai elevato. Insomma i Burani vanno a debito anche su quest'operazione, si fanno pegnare le azioni per ricomprare titoli a 17,5 euro, quando la stessa controllante Mariella Burani Family Holding li iscrive a bilancio, due mesi dopo la chiusura dell'Opa a un valore di poco più di 10 euro. A chi ha giovato alla fine questa dispendiosa operazione? Domanda su cui gli investigatori hanno più di un faro acceso.
L'esito per Antichi Pellettieri
La sorte di Antichi Pellettieri sembra, invece, essere meno incerta. Il cda ha approvato le linee guida di un possibile accordo con 3i relativo alla controllata Mosaicon e propedeutico al piano di ristrutturazione del debito della società di pelletteria. Il cda, inoltre, ha dato mandato a tre consiglieri, disgiuntamente tra di loro, a proseguire le trattative per la finalizzazione e sottoscrizione del testo di tale accordo, che potrà avvenire solo nel caso di esito positivo delle trattative con le banche e contestualmente alla sottoscrizione sia dell'accordo di ristrutturazione del debito di Antichi Pellettieri sia dell'accordo di ristrutturazione della propria controllata Mosaicon, si legge in un comunicato. Per Mosaicon e per Antichi Pellettieri un accordo con le banche dovrebbe essere vicino e secondo indiscrezioni la firma sarebbe prevista per mercoledì prossimo.

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