Di pari passo con il miglioramento dell'economia globale, i rischi a cui va incontro la stabilità finanziaria si sono attenuati. È quanto si legge nel Global Financial Stability Report, il primo dei rapporti diffusi durante i lavori del Fondo Monetario Internazionale a Washington. Restano comunque punti vulnerabili, collegati in particolare alla sostenibilità dei conti dei vari governi.

Migliorano le stime sul 2010
«In alcuni casi, i timori sulla solvibilità di lungo periodo potrebbero tradursi in problemi a finanziare i mercati nel breve termine, dal momento che gli investitori potrebbero chiedere rendimenti più alti per compensare possibili rischi futuri», si legge nel documento, in cui si sottolinea che «le previsioni di base per la crescita globale nel 2010 sono state alzate in modo significativo rispetto a ottobre, in seguito a un marcato aumento della produzione, degli scambi commerciali e di una serie di indicatori macroeconomici» (dettagli in proposito arriveranno domani con la pubblicazione del World Economic Outlook). La ripresa procederà tuttavia «a varie velocità, con alcune economie avanzate che dovranno fare i conti con problemi strutturali più difficili da risolvere rispetto a quelle emergenti».

Timori sui conti pubblicima ottimismo sulla crisi greca
In generale, la crisi ha «incrementato il rischio sovrano ed esposto alcune vunerabilità di base»: nei Paesi del G7 i livelli di debito sovrano come proporzione del prodotto interno lordo si avviciano ai massimi in sessant'anni, con il rischio che più alti livelli di debito creino problemi nel sistema finanziario, minacciandone la stabilità. Non si può parlare di bilanci pubblici senza fare riferimento alla situazione di Atene al cui cappezzale è intervenuto, insieme alla Ue, anche lo stesso Fmi. A questo proposito il numero uno del dipartimento dei capitali del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Josè Vinals, si è detto fiducioso sulla possibilità che Atene esca dalla crisi: «Chiaramente esiste un rischio alla stabilità finanziaria in Grecia ma se politiche adeguate saranno adottate, questo rischio potrà essere evitato. È incoraggiante vedere che le autorità greche abbiano già preso iniziative in questo senso». «Noi riteniamo ci siano le condizioni affinchè venga evitato lo scenario peggiore e che, in accordo con l'Europa, verrà imboccata la strada giusta. Io personalmente sono molto fiducioso».

Per le banche si attenuano i costi della crisi
IlFondo Monetario Internazionaleha tagliato di 500 miliardi di dollari le sue stime sul costo della crisi per le istituzioni finanziarie a quota 2.300 miliardi di dollari rispetto ai 2.800 miliardi di dollari ipotizzati sei mesi fa. La necessità di capitali da parte delle banche «è diminuita in modo sostanziale», sebbene si rilevino carenze di capitali in determinati segmenti del sistema bancario di alcuni paesi, soprattutto a causa delle perdite collegate all'immobiliare commerciale. Tra i problemi a cui le banche andranno incontro c'è il fatto che una grande quantità di credito a breve termine dovrà essere rifinanziato tra quest'anno e il prossimo, oltre al fatto che per fare fronte all'imminente giro di vite sulla regolamentazione serviranno capitali di migliore qualità.

Le stime su deficit e debito dell'Italia
Ultimo capitolo da segnalare quello sui conti pubblici italiani. Secondo le stime contenute nel Global Financial Stability Report, per l'anno fiscale 2010 il deficit strutturale dell`Italia dovrebbe attestarsi al 3,5%, il debito netto in rapporto al Pil dovrebbe attestarsi al 116%, mentre il debito lordo in rapporto al Pil dovrebbe essere pari al 118,6%.

Il rapporto del Fondo monetario internazionale
Tassi sui bond greci all'8% prima del vertice con Ue e Fmi
Dossier Il caso Grecia

 

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