ALESSANDRO FUGNOLI: «pensare un po' malignamente ad un governo tedesco che sfrutta l'affaire greco anche per, per fare scendere la divisa unica non è pura follia». KIEGLER (Raiffesein) : «L'indice non è sopravvalutato». Ma c'è chi dice che il focus dev'essere la protezione dei guadagni dopo 12 mesi di rally.

Quando si parla di Germania e della Borsa di Francoforte, non si può non fare riferimento alla Grecia. Le banche teutoniche sono tra le più esposte verso Atene e, nonostante le dichiarazioni del cancelliere Angela Merkel, l'interesse di Berlino verso il Partenone è molto alto. Solo che i tedeschi sono anche i principali esportatori dell'Eurozona e, di conseguenza, un Euro non così forte è essenziale alla loro economia. Alessandro Fugnoli, responsabile della newsletter finanziaria "Il rosso e il Nero" dà una lettura, come al solito, un po' provocatoria: «Non si può parlare di una strategia di "smantellamento" della moneta unica da parte di Berlino. E tuttavia, pensare un po' malignamente ad un governo tedesco che sfrutta l'affaire greco per, anche, far scendere le quotazioni della divisa unica non è pura follia». Insomma, a pensare male si fa peccato ma forse ci si azzecca.

Alessandro Fugnoli«Anche perché -riprende Fugnoli - l'obiettivo dell'industria made in germany è il Far East, la Cina. È laggiù che gira a pieno regime la vera locomotiva mondiale. Mentre» il cortile di casa europeo ha perso un po' di peso. «Giocoforza, meglio che l'euro si indebolisca per aiutare gli esportatori teutonici: con il cambio a 1,5 sul dollari si fatica; se si viaggia attorno a 1,33 le cose vanno un po' meglio».

La valutazione delle blue chip di Francoforte
Al di là di questa considerazione macro-economica, Berd Kiegler, senior fund manager di Raiffesen capital management, sotolinea che proprio «i settori industriali ciclici», cioè più esposti alla congiuntura compresa quella cinese, «dovrebbe performare meglio». All'interno di un paniere, il Dax 30 di Francoforte, che è da considerare sopravvalutato? «Non lo credo - risponde Kiegler - L'indice tratta a 13 volte gli utili e 1,5 il book value: un livello che storicamente è da considerarsi neutro. Sono i bassi tassi d'interesse, e l'enorme liquidità, a sostenere i corsi azionari».

Il settore automotive
Non si può, parlando di Germania, prescindere dal comparto automotive: quali le prospettive delle cause automobilistiche? «Sarà il settore del segmento premium (Audi, Bmw e Mercedes, ndr) che dovrebbe avvantaggiarsi della ripartenza degli investimenti, presumibilmente nel 2010», risponde l'esperto. Che sulle banche tedesche ha una visione chiara: «A ben vedere, gli istituti europei e amercani sono espesti sulla Grecia che, però, non è l'unico stato occidentale dove il rischio sul debito sovrano è cresciuto». Comunque, un incremento del prezzo al rischio su Atene non è da escludere e «questo potrebbe mettere pressione sugli istituti finanziari tedeschi».

Protezione dei forti guadagni degli ultimi 12 mesi
Rispetto, invece, all'approccio dell'analisi tecnica gli esperti del gruppo Banca Sella sottolineano che «il focus deve spostarsi sulla protezione dei forti guadagni messi a segno negli ultimi 12 mesi. Quindi si può pensare ad un alleggerimento del portafoglio quando il Dax30 raggiunge l'arera 6.400-6.660. Nuovi acquisti, invece, solo su eventuali correzioni su 5.400-5.500, una area importante di supporto tecnico». E per la fine ell'anno? «Se ci fosse una risalita, la resistenza chiave di 7.250 dovrebbe fermare qualsiai velleità di ulteriore rally delle blue chip di Francoforte».

(L'articolo non costituisce sollecitazione del risparmio e dell'investimento)

vittorio.carlini@ilsole24ore.com

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