Di Pietro per la prima volta a congresso. Si è aperta oggi la prima assise del partito, una tre giorni organizzata al Marriott Park Hotel di Roma, preceduta nei 12 anni di vita dell'Idv solo da due assemblee dei delegati. Apre i lavori con una dichiarazione di guerra al centrodestra Felice Belisario, presidente dei senatori dipietristi: «siamo antiberlusconisti e ne siamo orgogliosi. La destra italiana é come il gas nervino, uccide le coscienze con un'informazione a pagamento». Poi Luigi De Magistris dal palco spegne sul nascere l'ipotesi di una sua candidatura contro Di Pietro. «Io approvo la mozione Di Pietro: credo che lui debba essere alla guida di un grande percorso politico. Per farlo bisogna passare da movimento politico a partito d'azione. Per farlo occorre fare una squadra. È inutile pensare ai duelli». Ma mette dei paletti chiari al campo delle alleanze, invitando a guardare a sinistra. «Con questa Udc - ha ammonito l'ex pm di Catanzaro - si può fare il laboratorio dei "cannoli", non un laboratorio politico». Poi scoppia il caso De Luca, con De Magistris che risponde: "no, non lo voterò" e Di Pietro che chiede sia il congresso a decidere se il partito sosterrà il sindaco di Salerno alle regionali campane. «Lascerò al congresso la scelta – ha detto Di Pietro - c'è bisogno di una assunzione di responsabilità collettiva». Sul fronte delle alleanze, a margine dei lavori, Di Pietro ha detto che «il giorno in cui si potrà arrivare a una fusione tra Idv e Pd sarà per me molto importante». L'Italia dei valori, ha spiegato l'ex pm, si propone come alternativa di governo e intende realizzare un asse stabile e paritario con il Pd. Quella con i democratici è una alleanza che deve essere rafforzata» perchè «Idv e Pd da soli non bastano: c'è un mondo vasto che dobbiamo riconquistare, da internet, alla piazza, alle piccole e medie imprese e al popolo del Nord».

Alle politiche si punta a risultati a 2 cifre. Cavallo di battaglia del partito dell'ex Pm di Mani pulite un'opposizione forte e senza sconti, basata sui temi della giustizia, della legalità, della trasparenza, condita da un attacco costante e senza mezze misure al premier Berlusconi. Il partito è in crescita: alle politiche 2008 ha incassato il 4,4% alla Camera, il 4,3% al Senato, per svettare a quota 8% alle europee 2009. «Alle politiche - ha detto Di Pietro - puntiamo alle due cifre». In aumento anche gli iscritti, se ne contano 100mila, con molti giovani (30%), il 37% di donne e molte adesioni in Campania, Puglia, Sicilia, Liguria e Basilicata.

A Radio 24 le insinuazioni dell'ex segretario Idv Di Domenico. Il congresso arriva dopo giornate tormentate per Di Pietro, impegnato a giustificare la foto del 1992 pubblicata dal Corriere della Sera che lo ritrae a cena accanto a Bruno Contrada, a difendersi dalle insinuazioni dell'avvocato Mario Di Domenico, ex segretario dell'Idv che si è trasformato nel grande accusatore del magistrato di Mani pulite. Questa mattina Di Domenico, intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24, ha parlato del viaggio fatto negli Usa con Di Pietro, dell'assegno di 50 mila dollari intestato all'Italia dei valori, soldi dati «sottobanco per far eleggere un senatore in Italia». Mani pulite? «Non è stata uno strumento della Cia o dei servizi segreti – ha detto Di Domenico – è stata semplicemente un'inchiesta». A ribattere dai microfoni di Radio 24 l'eurodeputato Luigi De Magistris: «pensare a Di Pietro utilizzato da burattinai é un'offesa alla magistratura italiana». Per Di Pietro l'obiettivo di chi lo vuole screditare è quello di far passare il lodo Alfano costituzionalizzato, «lo scudo per Berlusconi»

La contrapposizione con De Magistris «è inventata». Già nelle prime battute della giornata si è sciolta l'incognita De Magistris, con tanto di ipotesi di fronda, che aveva tenuto banco nei giorni scorsi Anche se è chiaro che nel partito convivono due anime: il gruppo dei fondatori con Donadi e Formisano in testa, e quello degli innovatori, con in testa il magistrato di Why not. Due le mozioni che si contenderanno il voto dei 3.600 delegati dell'Idv. La prima, quella favorita, che ricandida Antonio Di Pietro alla presidenza, la seconda che ridisegnando un nuovo partito punta a raggiungere una minoranza del 20%, candidando Francesco Barbato alla presidenza. Per giorni si era detto che interlocutore occulto della seconda mozione fosse De Magistris. Il magistrato napoletano era stato candidato alla successione al trono Idv anche da una mobilitazione sulla rete, pur avendone preso le distanze. «La contrapposizione tra me e De Magistris é totalmente inventata», ha ripetuto più volte Di Pietro nei giorni scorsi. Intanto "la Base Idv", movimento che riunisce gruppi locali, annuncia l'appoggio a Barbato e contesta la gestione «dittatoriale e oligarchica del partito», chiedondo più trasparenza e maggiore democrazia. «Non c'è alcuna volontà di dividere il partito - dicono- ma vogliamo aiutare Di Pietro a cambiarlo».

Più trasparenza a livello locale. Fra i mali dell'Idv messi in luce da Paolo Flores d'Arcais e da Micromega, la faccia sporca di una parte del partito, che a livello nazionale ha candidati "senza macchia", ma non «altrettanto a livello locale». Flores d'Arcais aveva a settembre invitato Di Pietro a fare un'operazione di totale rifondazione del partito, «sbaraccando tante zone opache» ed eliminando i minipotentati locali, non immuni da scarsa trasparenza morale e trasformismi. D'Arcais aveva anche sostenuto la candidatura di De Magistris a governatore della Campania «l'ultima spiaggia del centrosinistra in Campania», seguita da un netto no dell'ex magistrato.

Via alla raccolta di firme per il referendum per il no al nucleare. Il partito dipietrista inizia oggi la raccolta di firme per un referendum per il no al nucleare. «I quesiti sono già stati depositati presso la Corte di cassazione e hanno lo scopo di chiamare i cittadini ad assumersi responsabilità importanti che peseranno sul loro futuro e su quello dei propri figli nel XXI secolo il futuro é nelle energie rinnovabili, certamente non nell'uranio che esaurirà nel giro qualche decennio, provocando danni irreversibili per la salute e l'ambiente».

PILLOLA POLITICA / Casini boicotta il congresso Idv, Bersani in prima fila: Di Pietro al centro del dilemma alleanze
Radio 24/ L'intervento dell'avvocato Mario Di Domenico sul viaggio di Di Pietro negli States
IL PUNTO / Grande visibilità e crescenti contraddizioni: Di Pietro al bivio (di Stefano Folli)
IL PUNTO/ Tutti i nodi che Di Pietro e l'Idv devono sciogliere (di Stefano Folli)
Il caso Di Pietro-Contrada a Radio24: «Foto da uno dei commensali»

 

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