Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, di proprietà del fratello del premier Silvio Berlusconi, nell'edizione in edicola torna ad attaccare il presidente della Camera Gianfranco Fini, cofondatore del Partito delle Libertà. Lo fa dedicandogli l'apertura della prima pagina, prendendo di mira questa volta la madre di Elisabetta Tulliani, attuale compagna dell'ex leader di An, titolare di una società che cura la produzione di un programma televisivo su Rai Uno.

Scrive Il Giornale, nella firma di Laura Rio, che tra i produttori della tv di stato «c'è fibrillazione per la rottura tra finiani e berlusconiani». Tra di essi c'è anche «Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini Elisabetta. Al "cognato" Tulliani, attraverso un intricato sistema di società, è riconducibile la realizzazione di una parte di Festa italiana, programma del pomeriggio condotto da Caterina Balivo su Rai Uno, la rete diretta dal finiano doc Mauro Mazza. Lo spazio si chiama, Per capirti una sorta di talk dedicato al rapporto tra genitori e figli (...). Un lavoretto che viene lautamente ricompensato: un milione e mezzo di euro. Precisamente ottomila euro a puntata per 183 puntate (...). Nel complicato sistema di scatole cinesi, la maggioranza della società che produce la trasmissione, denominata Absolute television media, (siglia At media) è detenuta da Francesca Frau (....) la mamma di Elisabetta e Giancarlo Tulliani, dunque la "suocera" di Fini». La vicenda è stata raccontata ieri sul sito Dagospia e ripresa dal Giornale. Secondo il quotidiano diretto da Feltri la società di produzione televisiva sarebbe riconducibile ai fratelli Tulliani. La signora Frau, 63 anni, sarebbe solo la titolare della società, perché a Roma nessuno la conosce nel giro dei produttori tv.

Fini incassa, però, la solidarietà del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «Esprimo la più convinta solidarietà a Gianfranco Fini per gli attacchi personali che quest'oggi il Giornale gli ha mosso», afferma in una nota il premier. «La critica politica, anche più severa, non può trascendere in aggressioni ai familiari e su vicende che nulla hanno a che fare con la politica. Tali metodi, che assai spesso ho dovuto subire personalmente, non vorrei mai vederli applicati, specie su giornali schierati con la nostra parte politica», conclude il presidente del Consiglio.

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