La promessa del presidente pachistano Pervez Musharraf di lasciare la guida dell'esercito e diventare un presidente in abiti civili «non è più valida» dopo lo stato di emergenza decretato sabato scorso. Lo ha annunciato il ministro aggiunto dell'Informazione Tariq Azeem.
«Il presidente Musharraf aveva promesso alla Corte suprema che si sarebbe tolto la divisa prima di prestare giuramento, ma d'ora in poi, a causa della proclamazione dello stato di emergenza, questa ipotesi non è più valida», ha dichiarato alla France Presse il ministro.
Lo scorso settembre, il presidente aveva dichiarato di essere pronto a lasciare il suo incarico di comandante delle forze armate prima di prestare giuramento come capo dello Stato, a seguito della conferma venuta dal voto del 6 ottobre scorso. Musharraf avrebbe dovuto togliere l'uniforme entro il prossimo 15 novembre, data di scadenza del suo primo mandato presidenziale, mentre nei prossimi giorni la Corte suprema avrebbe dovuto pronunciarsi sulla validità del voto che ha confermato il generale alla guida del Paese.
Intanto ieri la polizia pachistana ha caricato e malmenato con manganelli una manifestazione di avvocati contro lo stato d'emergenza voluto dal presidente generale Pervez Musharraf, mentre centinaia di oppositori politici venivano arrestati, malgrado le critiche internazionali.
Gli Stati Uniti - dopo aver minacciato una revisione degli aiuti (12 miliardi di dollari dal 2001) - hanno annunciato di avere sospeso i colloqui bilaterali militari annuali. Musharraf ha proclamato lo stato d'emergenza sabato, giustificandolo con la necessità di superare la «paralisi» determinata dall'ingerenza della magistratura che avrebbe impedito di combattere con efficacia il terrorismo dilagante. Il movimento degli avvocati, che ha annunciato anche uno sciopero, rappresenta l'avanguardia dell'opposizione civile. Il partito d'opposizione islamico, Jamaat-e-Islami, ha detto che le autorità nella notte hanno fermato tra i 600 e i 700 sostenitori del gruppo.
Il generale Musharraf, al potere dal 1999 con un colpo di Stato militare, ha sospeso la Costituzione. Avvocati, giornalisti e politici dell'opposizione ritengono che Musharraf abbia dichiarato lo stato d'emergenza per bloccare una sentenza a suo sfavore della Corte suprema. Questa settimana i giudici avrebbero dovuto esprimersi sulla legittimità della sua elezione, avvenuta il 6 ottobre e contestata dall'opposizione. La situazione della sicurezza si è molto deteriorata in Pakistan, l'unico Paese islamico con la bomba atomica. Da luglio sono morte 800 persone in episodi di violenza, inclusi 23 attentati suicida.