La liberazione del capitano americano Phillips di ieri, con l'uccisione di tre predoni, ha provocato la dura reazione del capo della "filbusta" somala. Ore d'angoscia per la nave italiana presa in ostaggio

Minacciano rappresaglie e attacchi «anche molto lontano dalle acque somale» i pirati che hanno perso tre loro compagni nel blitz dei cecchini dei Navy Seals che ha condotto alla liberazione del capitano Usa Richard Phillips. Mentre non si hanno per ora nuove notizie sui
10 ostaggi italiani e dei sei colleghi a bordo del Buccaneer, l'imbarcazione di proprietà della società ravennate Micoperi catturata sabato dai pirati al largo della costa settentrionale somala.

Il capo dei pirati somali che hanno tenuto per cinque giorni in ostaggio il capitano Phillips nel Golfo di Aden ha alzato oggi il tiro delle minacce, precisando che gli americani diventano ora un
obiettivo prioritario. «Questi americani bugiardi hanno ucciso i nostri amici, che avevano accettato di liberare gli ostaggi senza riscatto, ma vi dico che ora ci saranno rappresaglie - ha dichiarato Abdi Garad, capo del gruppo di pirati finito nel mirino delle unità Usa, all'agenzia France Press -, in particolare daremo la caccia a cittadini americani che viaggiano nelle nostre acque». Garad dice anche che «gli attacchi saranno intensificati, anche molto lontano» dalle acque somale: «Spero che la prossima volta che ci sarà un ostaggio americano non si aspetteranno da noi alcuna pietà», ha precisato.

L'intervento della Marina militare americana non complica il quadro per gli ostaggi italiani del rimorchiatore Buccaneer, secondo il titolare della società di Ravenna, Silvio Bartoletti, che ieri sera ha dichiarato di non essere preoccupato per la sicurezza dei suoi dipendenti dopo l'operazione Usa. L'armatore italiano ha spiegato all'Associated Press che non ritiene possibile in questa fase un'iniziativa del genere per liberare il suo equipaggio (oltre ai dieci italiani, cinque romeni e un croato). I pirati, ha sottolineato, si sono organizzati. E comunque sono ore di angoscia per la nave battente bandiera italiana.

Il rimorchiatore ha raggiunto la costa di Lasqorey e si è ancorato al largo di questo villaggio della regione autonoma del Puntland, nel nordest della Somalia. Nell'area è giunta domenica la fregata Maestrale della Marina militare italiana, adesso in attesa di disposizioni da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, che opera in coordinamento con la missione dell'Unione europea anti-pirateria Atalanta.

 

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