Londra – "Certo che è rischioso, ma molto meno che gettare al vento il nostro giornalismo". James Harding direttore del Times ha accompagnato con queste parole la decisione di NewsCorp di Rupert Murdoch di far pagare l'informazione on line. Da giugno The Times e The Sunday Times – edizione domenicale della testata britannica – saranno accessibili on line solo previo pagamento di 1 sterlina al giorno. Oppure 2 per l'intera settimana. L'attuale sito Times Online che coniugava l'informazione delle due testate, sarà sdoppiato. E' un passaggio chiave nell'evoluzione dell'industria editoriale in Gran Bretagna e non solo, soprattutto per il cosiddetto giornalismo generalista che fino ad ora offriva pagine web gratuitamente. Non è il caso della stampa più specialistica come il Financial Times, né del Wall Street Journal – che pure appartiene a Murdoch – che da tempo sono a pagamento.

Differente, come detto, è il destino della stampa di informazione globale soprattutto perché molte altre testate concorrenti, per ora almeno, continueranno ad essere gratuite. E' il caso del Guardian che teorizza, a differenza di NewsCorp, l'approccio gratuito al lettore. O della Bbc che ha un capillare servizio on line destinato però – è decisione di qualche giorno – a essere dimezzato. Decisione presa anche per le pressioni degli editori che si sentivano spiazzati dall'offerta del servizio pubblico. Gli utenti unici del sito del Times sono oggi 1,2 milioni. Ipotizzando che solo il 10 % continui ad utilizzarlo, News Corp prevede – considerando che sarà sdoppiato in due testate digitali – incassi mensili di 3,66 milioni di sterline. Cifra che diminuirà considerevolmente in caso di massicce sottoscrizioni alla tariffa settimanale.

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