Da settimane, infatti, il partito del premier era riuscito a riprendere l'iniziativa, erodendo il margine di vantaggio che da due anni almeno i conservatori hanno sui laburisti. A fine marzo erano arrivati a un'incollatura l'uno dall'altro: due solo punti in più per i Tory. E questo avrebbe significato parlamento impiccato, ovvero senza maggioranza, se non addirittura vittoria del Labour.
Ora il gap s'è esteso di nuovo e a parere dei commentatori britannici è avvenuto per l'abilità di Cameron nel giocare la carta della tassazione. I giornali domenicali oggi danno il maggior partito di opposizione in vantaggio da un minimo di sette a un massimo di otto punti sul Labour e tutti concordavano nell'assegnare il primo round, ovvero la prima settimana di campagna elettorale, ai Tory. Significa che il rischio di un'impasse storico per la Gran Bretagna, quello di una Camera dei Comuni senza maggioranza assoluta, è tramontato ? E', per ora, diminuito, ma restano ancora molte chance che nessuno dei tre partiti arrivi al traguardo.
Si calcola che per garantire una vittoria tranquilla all'opposizione il margine dei Tory debba essere attorno al 10 % e che si debba concentrare nei cosiddetti seggi marginali dove il gap fra i due maggiori partiti è strettissimo. A parere di Peter Kellner dell'istituto di ricerca YouGov che per primo, a fine marzo, aveva indicato il ritorno laburista, l'andamento di questa settimana, lascia prevedere una vittoria dei conservatori con un margine risicatissimo, ma sufficiente per governare. La pensano così anche Icm, Populus, ComRes. Ipsos Mori crede invece che la vittoria dei Tory non sarà sufficiente per consentire a Cameron di guidare l'esecutivo da solo.
L'equilibrio dello scontro elettorale subirà uno scossone il 15 aprile quando per la prima volta i tre candidati premier (oltre a David Cameron e Gordon Brown c'è Nick Clegg leader liberaldemocratico)si sfideranno in diretta Tv (il dibattito sarà ripetuto altre due volte prima del voto). Non è mai accaduto prima in Gran Bretagna e l'esito potrebbe cambiare radicalmente l'umore degli elettori. Ma i Tory, non c'è dubbio, arrivano alla prima sfida televisiva in netto vantaggio.
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