ATENE - Il piano di austerity da 30 miliardi di euro in tre anni di lacrime e sangue deciso dal governo greco per ottenere i 110 miliardi di aiuti internazionali necessari per uscire dalla crisi è stato approvato dal Parlamento greco.
Il progetto di legge è stato adottato con 172 voti a favore, dei socialisti e dal Laos, estrema destra, su 296 presenti. I 121 deputati dell'opposizione di centrodestra Nea Demokratia, del partito comunista e della sinistra radicale hanno invece votato contro. Il parlamento ellenico conta 300 membri. Papandreou non è riuscito a unire il paese in momento drammatico e d alta tensione sociale.
Il premier greco George Papandreou ha espulso tre deputati socialisti dal suo gruppo parlamentare per non aver votato il piano di austerità pena approvato. «Sofia Sakorafa, Yannis Dimaras e Vassilis Oikonomou - si legge in un comunicato del premier diffuso da portavoce della Camera Filippos Petsalnikos - sono stati espulsi dal gruppo socialista in Parlamento». I tre si erano astenuti nel primo round del voto. Dimaras e Vassilis Oikonomou - si legge in un comunicato del premier diffuso da portavoce della Camera Filippos Petsalnikos - sono stati espulsi dal gruppo socialista in Parlamento».
Intanto fuori dall'aula proseguivano le manifestazioni sindacali previste dallo sciopero anti-austerity, prima in maniera ordinata e pacifica, poi, in serata con nuovi momenti di tensione. I manifestanti (circa 10mila) hanno tenuto un minuto di silenzio passando davanti al luogo del rogo dove ieri tre impiegate di banca sono rimaste uccise a causa di un bomba molotov lanciata da due giovani incappucciati probabilmente appartenenti a gruppi anarchici o estremisti. È stato esposto un lungo nastro nero in segno di lutto per i tre impiegati di banca morti ieri nell'incendio di un istituto di credito ad Atene, a margine delle manifestazioni sindacali degenerati nelle violenze.
Intorno al Parlamento la polizia ha schierato un massiccio dispositivo di sicurezza e in seratasono partite nuove cariche. I principali sindacati greci, la confederazione del settore privato (Gsee) e il sindacato dei funzionari (Adedy) hanno condannato gli atti di violenza e hanno invitato i loro iscritti a radunarsi questa sera di fronte al Parlamento, dicendosi «determinati a proseguire ed estendere la lotta» per soddisfare le loro giuste «rivendicazioni».
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