I ministri delle Finanze della Ue hanno varato un pacchetto di misure per garantire la stabilità finanziaria in Europa, dopo una lunga maratona di 10 ore terminata a tarda notte. Frenetica l'attività diplomatica delle capitali europee. Nuove misure per Spagna e Portogallo


Maxi piano del'Unione Europea per
salvare l'euro. Un pacchetto di misure per garantire la stabilità finanziaria in Europa è stato varato dall'Ecofin al termine di una lunga maratona di 10 ore terminata a tarda notte e mette in moto un meccanismo di assistenza finanziaria per aiutare i paesi della zona euro in difficoltà a pagare il debito pubblico o attaccati sui mercati dagli speculatori: il maxi-piano prevede prestiti bilaterali dagli Stati dell'eurozona per 440 miliardi, 60 di fondi del bilancio Ue e fino a 250 miliardi di contributi «sostanziali» del Fmi (pari a un terzo del totale). È inoltre previsto l'intervento della Banca centrale europea, che potrà agire sul mercato secondario dei titoli di stato acquistando obbligazioni pubbliche. Come ha spiegato al termine della riunione, alle 2,30 del mattino, il presidente di turno Elena Salgado, in conferenza stampa congiunta con il commissario Olli Rehn, l'Ecofin sostiene inoltre l'impegno di Spagna e Portogallo, i due paesi più a rischio dopo la Grecia, a prendere «significative misure aggiuntive di consolidamento dei bilanci» che saranno presentate in occasione del prossimo Ecofin del 18 maggio. Soddisfatto, al termine della trattativa notturna, il ministro delle Finanze Giulio Tremonti che ha detto che la soluzione è stata trovata anche grazie al ruolo importante giocato dal governo italiano.

Si tratta dunque della maggiore operazione finanziaria della storia della unione monetaria europea, siglata dopo un pomeriggio e una notte di complicate trattative, ma in tempo per l'apertura dei principali mercati finanziari asiatici. E l'accordo è stato accolto favorevolmente sul mercato di Tokyo, dove l'euro ha recuperato leggermente sul dollaro e lo yen e il Nikkei ha chiuso su terreno positivo, guadagnando l'1,6 per cento.

L'obiettivo è «difendere l'euro costi quello che costi», ha spiegato il commissario europeo agli affari economici e monetari, Olli Rehn, aggiungendo che il meccanismo segue lo schema di quello accordato recentemente con l'Fmi per salvare la Grecia. L'obiettivo è dissuadere gli speculatori, che da settimane puntano sul fallimento di un membro della zona euro.
Il pacchetto va inoltre ad aggiungrsi ai 110 miliardi di euro già decisi per il salvataggio della Grecia, che i paesi europei e il Fmi cominceranno a sborsare immediatamente.

L'intesa è stata preceduta da una frenetica attività diplomatica. Il presidente Usa, Barack Obama ha chiamato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il suo omologo francese, Nicolas Sarkozy: Obama ha insistito con entrambi sulla necessità che gli europei adottino «risposte forti» per restituire fiducia ai mercati. Proprio mentre era in corso la riunione, da Washington il Fondo Monetario ha varato un pacchetto di aiuti per la Grecia da 26,4 miliardi di dollari, pari a 30 miliardi di euro. E dalla riunione straordinaria dei banchieri della Bce è uscita la decisione di prendere misure speciali in appoggio del sistema bancario indebolito (in particolare, la Bce ha deciso di intervenire nei mercati del debito pubblico e privato per assicurare la liquidità nei segmenti che non funzionano adeguatamente).


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