Per il ministro delle Finanze gli sconti fiscali previsti nella disciplina delle zone franche urbane non hanno una copertura adeguata, e dunque seguono «una logica illusoria e non responsabile». Il ministro lo scrive in una lettera al governatore della Campania, Antonio Bassolino, rispondendo alle critiche che lo stesso Bassolino aveva avanzato sulla restrizione delle agevolazioni fiscali e l'allungamento dei tempi per l'arrivo dei benefici per queste zone franche, previste nel decreto "Milleproroghe".

Ma se dal Tesoro arriva una risposta negativa, dal ministero dello sviluppo economico si tenta unamediazione tra «le esigenze di semplificare le procedure - è scritto in una nota del dicastero del ministro Claudio Scajola - e quelle di favorire lo sviluppo economico e sociale». Così è stato convocato per il 21 gennaio un tavolo per discutere le proposte avanzate dall'Anci (associazione nazionale Comuni italiani), assieme ad esperti del ministero dell'Economia e dell'Agenzia delle Entrate.

Tremonti aveva criticato la legge istitutiva delle zone franche urbane, voluta dal Governo Prodi, spiegando nella lettera a Bassolino: è «un incentivo fiscale, e dunque come tale una norma che richiede una copertura di bilancio». La Finanziaria 2007 quantificava la somma necessaria in circa 100 milioni di euro per il 2008 e il 2009. Secondo il titolare del dicastero di via XX Settembre quella legge «era ed è scritta in una logica perversa, del tipo: il beneficio si applica automaticamente, ovunque in Italia, a prescindere dalla sua effettiva consistenza; se questa supera la copertura iscritta a bilancio, così creando deficit, questo è un problema futuro della collettività e non dei governati pro-tempo». Insomma, per Tremonti non c'è niente da fare se non «conservare comunque la norma, pur se nei limiti imposti dalla copertura prevista dai suoi ideatori». Una posizione rispettosa dei vincoli di bilancio ma di certo destinata a scontentare molti amministratori locali, che contano sugli sgravi e gli incentivi previsti.

Il confronto con gli amministratori locali, comunque, ci sarà. Il ministro Scajola , in serata, con un comunicato ha reso noto di aver previsto una convocazione per discutere il tema il prossimo 21 gennaio con Anci, esperti dei diversi ministeri e dell'Agenzia delle Entrate. Anche perchè, tiene a sottolineare Scajola, «le zone franche urbane con le agevolazioni per incentivare la nascita di nuove piccole imprese, aumentare l'occupazione e rivitalizzare le aree a più alto tasso di disoccupazione stanno particolarmente a cuore al governo Berlusconi». Insomma, Scajola assicura che verranno ascoltate «con molta attenzione le valutazioni avanzate dall'Anci per trovare una soluzione di equilibrio tra l'esigenza di semplificare le procedure e quella di identificare le agevolazioni più adatte per favorire lo sviluppo economico e sociale delle zone franche».