Giornata di sfide, duelli all'ultima bracciata, quella vissuta nella piscina di Melbourne. A fare la voce grossa le grandi potenze del nuoto mondiale - Australia e Stati Uniti - ma non mancano le zampate dei leoni d'Africa e qualche riflesso d'azzurro che fa ben sperare (vedi Rosolino e Cassio nei 200 stile libero), mentre l'eliminazione di Alessia Filippi e Chiara Boggiatto rispettivamente nei 100 dorso e nei 100 rana qualche grattacapo lo dà, soprattutto in prospettiva, pensando alle condizioni della romana, arrivata in Australia fiaccata da una bronchite e un virus intestinale che le sono costate un mese secco di preparazione. Vedremo.
Intanto però la protagonista di giornata è ancora cinese, e arriva ancora dai tuffi (dove, tra donne e uomini, la Cina ha conquistato 9 dei 10 ori in palio). La gara dei tuffi sincronizzati dai 3 metri femminili è stata dominata dalle cinesi Guo Jingjing e Wu Mingxia (che sono anche le due atlete ad aver preceduto Tania Cagnotto nella gara individuale) , con 355.80 punti. Le asiatiche hanno battuto le tedesche Kotzian e Fischer, 318.45, e le australiane Stratton e Cole, 313.14. Francesca Dallapè e Noemi Batki si sono piazzate al nono posto.
La cinese Guo Jingjing ha così realizzato la doppietta dal trampolino, individuale e sincronizzato, per quattro mondiali consecutivi - Fukuoka 2001, Barcellona 2003, Montreal 2005 e qui - oltre che ai Giochi di Atene. Dieci favolose medaglie d'oro, che la consacrano nella leggenda.
Epica anche la battaglia nella vasca della pallanuoto tra il Settebello e gli australiani negli ottavi di finale del torneo maschile. Alla fine vanno avanti gli azzurri, grazie a un gol di Felugo dalla lunga distanza alla fine del secondo tempo supplementare, che fissa il punteggio sul 12-11. Partita dove è accaduto di tutto: fuga azzurra all'inizio, poi 4 a 0 australiano nel terzo periodo e strepitosa rimonta italiana nell'ultimo tempo. Senza contare che il portiere australiano Stanton ha anche parato un rigore di Rizzo nel secondo parziale. E poi polemiche e proteste: Espulsi l'"aussie" Maitland nel 3 tempo per un fallo su Bencivenga, Attolico (portiere del Settebello vincitore di tutto negli anni Novanta e ora team manager dell'Italia) nel quarto tempo per proteste e Pomilio (assistente tecnico degli azzurri ) nel primo supplementare sempre per proteste. Alla fine la bordata di Felugo ha scritto la parola fine a una partita che è già nella storia. E adesso la sfida con le australiane tocca anche al Setterosa di Maugeri, mentre i ragazzi di Malara torneranno in acqua mercoledi contro la Spagna.
Nel nuoto invece, è stata giornata di sfide da O.K. Corrall e zampate fulminanti. Tra queste, di tutto rispetto quella assestata dal sudafricano Roland Schoeman, che ha conquistato la medaglia d'oro nei 50 farfalla (23"18) e confermato così il titolo del 2005. Argento, anche stavolta, per lo statunitense Ian Crocker e bronzo per il danese Jakob Andkjaer, vera sorpresa di una finale che Schoeman ha controllato da dominatore della specialità, calmando subito l‘ardore agonistico del rivale Crocker.
Successo importante, per il sudafricano, dopo la sberla ricevuta da Magnini nell‘ultima frazione della 4X100 stile libero, con l‘azzurro che gli ha rifilato 8 decimi trascinando l‘Italia all‘argento, mentre il Sudafrica campione olimpico si è dovuto accontentare della quarta piazza. I due si ritroveranno di fronte nella finale dei 100 stile libero di giovedi. Non si amano Schoeman e Magnini, diversi per modo di interpretare la gara (Fillippo sempre in rimonta, il sudafricano sempre con partenze fulminee) e il ruolo di campioni (Roland ha criticato Magnini per i suoi atteggiamenti fin troppo goliardici). Insomma, giovedi l'acqua di Melbourne ribollirà, ma non c'è dubbio che l'oro nei 50 farfalla rasserena l'animo del sudafricano in vista della sfida più attesa.
Spettacolo anche nella finale dei 100 rana, con la vittoria dello statunitense Brendan Hansen che, col tempo di 59"80, ha bissato il successo di Montreal 2005 e conquistato la medaglia d'oro davanti al giapponese Kosuke Kitajima (campione olimpico su 100 e 200 ad Atene 2004) e all'australiano Brenton Rickard. Medaglie pesanti per i padroni di casa sono arrivate anche dalle finali femminili, con Lisbeth Lenton che dopo aver dato spettacolo nella staffetta di ieri si è ripetuta nella finale dei 100 farfalla femminili. L'australiana ha preceduto la connazionale Schipper (argento) e l'americana Coughlin (bronzo), che non è mai riuscita a impensierire la Lenton in uno dei duelli più attesi della giornata . La rivincita statunitense è arrivata invece con Kathryn Hoff, oro nei 200 misti femminili (2'10"13). Argento per l'olimpionica dello Zimbabwe Kirsty Coventry (autrice di una splendida rimonta nell'ultima frazione a stile libero, che pure è il regno incontrastato della Hoff) e bronzo per l'australiana Stephanie Rice.
Le buone notizie per gli azzurri sono arrivate soprattutto dai 200 stile libero, con Massimiliano Rosolino che si é qualificato con autorevolezza per la finale. Il napoletano è finito secondo nella batteria dominata dall'olandese Pieter Van Den Hoogenband, che con 1'46"33 ha ottenuto il miglior tempo, davanti a Phelps (1'46"75 ) e allo stesso Rosolino (1'47"44).
Accede alla finale, con l'ottavo tempo, anche Nicola Cassio, che ha gareggiato in semifinale proprio nella corsia di fianco a quella di Max. Bella l'azione del veterano napoletano, che raccoglie sui 200 quel lavoro tecnico-atletico improntato alla velocità che sembra invece penalizzarlo troppo sui 400 stile libero. Adesso in finale due posti del podio (Phelps e Van den Hoogenband) sembrano prenotati, ma per il resto Rosolino può giocarsela alla pari con tutti. Gli altri qualificati alla finale sono l'australiano Monk (1'47"45), il neoiridato dei 400, il sudcoreano Park (1'47"83), il cinese Zhang Ling (1'48"29), il tedesco Biedermann (1'48"43).
Tornando ai tuffi, Francesco Dell'Uomo e Michele Benedetti si sono piazzati sesti nella finale dei tuffi sincronizzati dalla piattaforma con una prestazione eccellente. La gara è stata vinta dai cinesi Huo Liang-Lin Yue, 489.48 punti, davanti ai russi Dmitry Dobroskok e Gleb Galperin, 467.16, e agli statunitensi Boudia-Finchum, 463.56 . Gli azzurri hanno condotto una gara molto regolare, senza errori gravi. L'eccezionalità della loro prestazione è data dal fatto che Benedetti, che si allena con i Sun Devils in Arizona, è arrivato solo una settimana fa dall'America. Insomma, gli azzurri hanno fatto appena due allenamenti insieme, prima di catapultarsi al sesto posto mondiale.
Il tabellino della pallanuto
Italia-Australia 12-11 (9-9 dopo tempi regolamentari)
Italia: Tempesti, Postiglione 1, Giorgetti 1, Buonocore, Scotti Galletta, Felugo 3 (1 rig.), Mistrangelo, Rizzo, Bencivenga 3, Calcaterra 1, Di Costanzo 3, Fiorentini, Violetti. All. Malara
Australia: Stanton, Mardsen, Franklin, Figlioli 3, Maitland, Martin, T. Neesham 2, Mc Gregor 2, Whalan, Woods 2, Cottteril 1, Beadsworth 1, Trettel. All. D. Neesham
Arbitri: Hausche (Ger) e Turcotte (Can). Delegato: Sharonov (Rus)
Note: parziali 0-1, 3-1, 0-4, 6-3, 1-1, 2-1. Usciti per limite di falli Martin e Mc Gregor (Aus), Scotti Galletta e Buonocore (Ita) nel 4 tempo. Espulsi Maitland (Aus) nel 3 tempo , Attolico (team manager Ita) nel 4 tempo e Pomilio (assistente tecnico Ita) nel 1 supplementare per proteste. Superiorita' numeriche: Italia 8/13 + 2 rigori e Australia 7/19. Spettatori 600 circa.
