Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, nel quartier generale di Mountain Views hanno tutto il diritto di iniziare a preoccuparsi. A due mesi e mezzo dal debutto, infatti, il primo smartphone Android a marchio Google non ha avuto i riscontri sperati in termine di vendite. A dirlo gli analisti di Flurry, una società statunitense specializzata nel settore della telefonia mobile, che hanno calcolato come in 74 giorni sarebbero stati solo 135.000 i Nexus One acquistati sul mercato. Rispetto al botto del primo iPhone di Apple (nel 2007) e del recente Motorola Droid, che nello stesso periodo di tempo hanno superato quota un milione di pezzi venduti, lo scarto è quasi imbarazzante e parlare di flop non sembra essere certo fuori luogo. Da Google, per il momento, non sono arrivati commenti in merito ma il confronto con la concorrenza stride sebbene il Nexus One possa a ragione avanzare qualche giustificazione, come l'esclusiva vendita online e solo in pochi Paesi al mondo (in Europa debutterà con Vodafone nel Regno Unito in aprile). Rispetto alle aspettative che ne avevano salutato il debutto in grande stile a inizio gennaio, in occasione del Ces di Las Vegas, lo smacco per il gigante californiano è comunque evidente. Almeno in apparenza. Innanzitutto perché le buone notizie per Google in campo mobile non mancano, visto e considerato che Android, la piattaforma operativa sposata ormai da tutti i big dei telefonini (Apple, Nokia e Rim naturalmente escluse), pare stia facendo ottimi proseliti, tanto da raddoppiare la propria quota di mercato nell'ultimo trimestre del 2009.

Le priorità sono altre: la crescita di Android
In secondo luogo c'è chi evidenzia come l'interesse della società di Mountain View non sia tanto quello di vendere milioni di cellulari ma quanto quello di "imporre" il proprio ecosistema – sistema operativo, marketplace di applicazioni, servizi Web – in alternativa a quello dei concorrenti, Apple in testa. Vendere del resto il suo apparecchio facendo la guerra ai suoi stessi clienti e partner nella Open Handset Alliance (le varie Motorola, Htc e così via) non è particolarmente propedeutico all'adozione di massa di Android, ed ecco quindi spiegato il volare basso di Google - nonostante il can can mediatico nei giorni del lancio del Nexus One – nello spingere le vendite dei terminali a proprio marchio. Le mutate previsioni di una autorevole società di ricerca come Goldman Sachs, che ha abbassato da 3,5 milioni a un milione di pezzi le stime di vendita per il googlefonino per il 2010, lasciano del resto pensare che le priorità del gigante dei motori di ricerca siano altre e non quella di avere uno roboante market share nei cellulari. Quali? In primis quella di spostare gli equilibri del mercato degli smartphone rubando spazi vitali di crescita a concorrenti che si chiamano per esempio Microsoft, approfittando magari del tribolato lancio di Windows Mobile 7.

Google Nexus One: vendite flop nei primi due mesi

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