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La cronaca della vittoria di Obama

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Il 57% degli interpellati all'uscita dei seggi hanno detto che Obama è in sintonia con gente come loro, contro il 40% per cento che si sente in sintonia con McCain. Un 51% è convinto che il governo dovrebbe far di più per risolvere i problemi della gente.

0,04 I primi seggi elettorali per le presidenziali Usa hanno chiuso alla mezzanotte italiana: sono quelli nell'est dell'Indiana e del Kentucky (dove le operazioni di voto si concludono tra meno di un'ora). Secondo le prime proiezioni di voto diffuse dalla Cnn, in Kentucky il repubblicano John McCain guida la corsa con il 61% delle preferenze, contro il 37% assegnato a Barack Obama.

23,59 - L'affluenza record registrata in Virginia e Missouri ha fugato gli iniziali timori che guasti e malfunzionamenti delle macchine per il voto potessero diventare i veri protagonisti dell'Election Day. Gli ingranaggi dell'enorme macchina elettorale statunitense hanno fatto «cilecca» in diversi Stati chiave della sfida Obama-McCain, dalla Florida al Missouri, dall'Ohio alla Virginia. Tuttavia il sistema ha retto, e gli elettori lo hanno dimostrato accorrendo in massa ai seggi.
«Un'affluenza incredibile», hanno riferito le autorità elettorali dello Stato, sottolineando che il 40 per cento degli elettori aveva già espresso le sue preferenze alle dieci del mattino. In Virginia, tradizionale roccaforte repubblicana (elegge 13 Grandi elettori), i democratici non vincono un'elezione presidenziale dal 1964. Tuttavia la massiccia campagna elettorale di Obama in questo Stato ha decretato, nei sondaggi più recenti, un suo netto vantaggio su McCain.
Invasi da un fiume di elettori anche i seggi di un altro Stato-chiave, il Missouri (che elegge 11 Grandi elettori), dove Bush ha vinto su Kerry nel 2004, e McCain è risultato in vantaggio nei sondaggi più recenti.

21,44 - Code, guasti e contrattempi hanno inceppato la macchina elettorale in molti Stati. I ritardi potrebbero causare lo slittamento nell'orario di chiusura di molti seggi. Imprevisti tecnici, macchine per il voto in panne ma anche ritardi nell'apertura dei seggi hanno causato lunghe code in Pennsylvania, Ohio, Florida, Virginia, New Jersey, Missouri.
Raffiche di segnalazioni di reclami da almeno otto Stati alla "hotline" della Cnn. In poche ore le chiamate hanno superato quota 64.000: il 30 per cento ha riguardato problemi di accesso ai seggi (aperture in ritardo, chiusure anticipate e non giustificate, sedi spostate, lunghe code) e di guasti alle macchine elettorali; il 26 per cento ha denunciato problemi nella registrazione: schede non pervenute, inesattezze nei registri.

21,20 -
Sono 153,1 milioni gli elettori che si sono registrati per votare oggi per il nuovo presidente degli Stati Uniti, pari al 73,5% degli aventi diritto, la cifra più alta dal 1920. Lo ha reso noto l'American University, mentre esperti citati dal «New York Times» sostengono che a recarsi alle urne potrebbero essere 130 milioni di americani. Nel 2004 furono in 123,5 milioni a recarsi alle urne per la sfida tra George W. Bush e John Kerry, la cifra più alta nella storia della democrazia degli Stati Uniti.


21,19 -
Il suo rivale Barack Obama pensa al futuro e ai giornalisti del suo aereo confida che «sarà divertente vedere come va a finire». Non così John McCain: oggi, nell'Election Day da cui sperava di ricevere il passaporto per la Casa Bianca, l'ex veterano del Vietnam ha guardato al passato: «È stata una delle più incredibili esperienze che una persona può avere», ha detto andando con la memoria alle montagne russe di una campagna elettorale che lo ha tenuto più volte col fiato sospeso e per lunghi mesi on the road.


21,15 - Hillary Clinton ha votato nel suo seggio di Chappaqua, nello stato di New York, per l'ex rivale Barack Obama. Ha anche dichiarato di essere «ansiosa di poter lavorare presto con il Presidente Obama su tutte le questioni che riguardano il nostro Paese e il mondo». Il Paese ha bisogno di «un presidente serio in un momento buio. Clinton ha detto di essersi sentita »privilegiata e onorata«. »L'essere arrivata tanto vicina a essere una candidata è una cosa di cui sarò sempre orgogliosa«, ha aggiunto senza nascondere di »sperare di fare parte di quelli che auspico saranno due anni grandiosi per l'America».

18,50 -
Si arrende lo stratega delle due campagne elettorali di George W.Bush: secondo Karl Rove, Obama vincerà le presidenziali Usa con 338 grandi elettori (la quota necessaria per l'elezione è di 270) contro i 220 del candidato repubblicano. Il sito di Rove prevede che il candidato democratico alla Casa Bianca si assicurerà la Virginia, l'Ohio, il Colorado e il Nevada, stati tradizionalmente repubblicani, e la sua vittoria sarà schiacciante. McCain limiterà i danni in Indiana, Missouri, North Carolina e Arizona ma nelle roccaforti repubblicane in bilico il suo vantaggio sarà lieve. il sito dello stratega prevede addirittura una vittoria di 10 punti di Obama in Pensylvania.


17,33
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