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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2012 alle ore 09:58.
L'ultima modifica è del 01 marzo 2012 alle ore 16:51.

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La proposta della Commissione europea relativa a un nuovo programma di sostegno, denominato "Europa creativa", punta precisamente a sostenere gli artisti e gli operatori del settore culturale in tutta Europa. Invitiamo tutti i politici a mettere in cantiere iniziative che facciano uscire l'arte dall'isolamento e la rendano – insieme alla creatività e alle attività culturali – parte integrante della società nel suo insieme. Il nostro compito è duplice: da un lato dobbiamo incoraggiare la società a trarre insegnamenti dagli artisti e dagli innovatori creativi, dall'altro aiutare gli artisti a ispirarsi alle pratiche imprenditoriali per meglio diffondere il loro lavoro e le loro idee.

Dobbiamo costruire dei ponti solidi e stabili tra la comunità artistica, le industrie creative e altri settori quali l'istruzione, il mondo degli affari, la produzione e la ricerca, ma anche la politica estera e di sviluppo. Anche limitandoci a stimolare nuovi collegamenti e nuove cooperazioni potremo raggiungere progressi straordinari, e questa strategia è in grado di innescare una forte crescita senza necessità di sostanziosi investimenti finanziari.
Gli artisti e i creativi dovranno, dal canto loro, prendere coscienza delle proprie potenzialità e riaffermare la propria autorità. È necessario che scendano nell'arena in prima persona e recitino la propria parte, una parte di protagonisti di primo piano nella storia che la società scrive su se stessa. Noi politici ci impegniamo ad ascoltare con più attenzione gli artisti e ad apprenderne il linguaggio, ma è necessario che anche gli artisti cerchino di perfezionare la loro comunicazione con il resto della società. Non stiamo certo cercando di convincere gli artisti a scarificare la propria integrità artistica sull'altare della crescita. Al contrario, vorremmo che continuassero esattamente a fare ciò che già fanno e che solo gli artisti sanno fare: osservare il caos del mondo e veicolare un sentimento di speranza nonché una visione prospettiva.

Dobbiamo accettare questa crisi per quel che comporta, ma anche renderci conto cos'altro può rappresentare: una grande opportunità per dare un nuovo indirizzo alla nostra comunità europea, reinventandoci in una maniera nuova e migliore. Abbiamo già visto i giovani artisti alla ribalta della Primavera araba nel 2011. La prossima generazione di artisti europei si troverà di fronte a grandi responsabilità, ma anche a una fantastica opportunità: auspichiamo che la sfruttino, dando prova di grande coraggio! Per parafrasare Hillary Clinton: «Mai sprecare una crisi, neanche se è una brutta crisi».
Il 27 e il 28 febbraio il ministro danese della Cultura, in occasione della presidenza danese dell'Unione europea, lancerà una "task-force" europea denominata "Team Culture 2012". Dodici pensatori creativi e creatori pensanti redigeranno un manifesto sul ruolo dell'arte e della cultura al tempo della crisi; partiranno poi per un viaggio attraverso l'Europa alla ricerca di esempi culturali dinamici da presentare in occasione di una grande conferenza che vedrà i responsabili politici europei riuniti a Bruxelles nel prossimo giugno, con l'obiettivo di dare un seguito concreto ai lavori della "task-force".
Uffe Elbæk è ministro danese della Cultura
Androulla Vassiliou è commissario europeo per l'Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù

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