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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2014 alle ore 06:42.
L'ultima modifica è del 02 dicembre 2014 alle ore 10:39.

Ieri ha festeggiato il quarto di secolo e immancabili - come in ciascuno di questi 25 anni - sono arrivate le reazioni: di soddisfazione da parte di chi è avanzato e di dissenso tra chi invece ha registrato un peggioramento o comunque si trova in fondo classifica.
La mappa interattiva: confronta i dati sulla Qualità della vita 2014
La ricerca sulla Qualità della vita nelle province italiane realizzata dal Sole 24 Ore, nell’edizione 2014 ha attribuito a Ravenna il voto più alto in vivibilità e il più basso ad Agrigento, dividendo ancora una volta l’Italia in due, con le realtà del Mezzogiorno concentrate nella parte finale e quelle del Nord nella parte alta sia della classifica sia delle graduatorie di tappa (salvo nei dati relativi all’ordine pubblico dove il quadro è molto più sfumato).
Si tratta di un’indagine costruita su una scelta di dati statistici, continuamente adeguati con l’obiettivo di seguire il più possibile l’evoluzione della società nel suo complesso (nel 1990 si misurava il tempo di attesa delle lettere, oggi la diffusione della banda larga). I posizionamenti che derivano da questi parametri - scelti peraltro tra molteplici possibilità - non vogliono affibbiare una patente di felicità ad alcuni territori e decretare la bocciatura di altri. Molti da Agrigento (o dal Sud in genere) hanno osservato che da loro ci sono il sole e il mare e che mai si trasferirebbero a Ravenna (lo scorso anno era toccato agli abitanti di Napoli difendere la superiorità della loro terra rispetto alla fredda Trento). Ma - a parte il fatto che l’indagine si riferisce alle province e non alle città, quindi a un’area più complessa - va detto che il fine non è indicare il posto ideale dove andare ad abitare (anche se è innegabile che avere qualche opportunità di lavoro o un buon welfare forse, soprattutto oggi, può contare di più che passeggiare all’aria aperta); e neppure si vuole capire dove i residenti sono più soddisfatti (si tratterebbe, in questo caso, di una classifica sulla percezione).
Guarda la classifica completa della Qualità della vita 2014
Non sorprende dunque il dibattito che si è subito aperto anche quest’anno. In particolare la graduatoria ha subito innescato le reazioni, le conferme, le critiche dei navigatori. Il sito del Sole 24 Ore, dove è visibile una mappa interattiva di tutti i risultati, consultabile provincia per provincia (www.ilsole24ore.com/qvita2014), ha avuto tra le 9 e le 11 di ieri mattina un picco di accessi, con 160mila pagine viste dai lettori che volevano esaminare in dettaglio quel che è stato presentato sull’edizione in edicola. Anche il tam tam sui social network ha fatto circolare in rete i dati fin dalle prime ore, scatenando i commenti sulla pagina Facebook del Sole 24 Ore tra chi condivideva la fotografia scattata dalla classifica e chi dal territorio ha chiesto spiegazioni. L’hashtag #qdv14 lanciato dagli account ufficiali del quotidiano ha scandito i tweet delle amministrazioni comunali che festeggiavano il risultato, mentre le cronache locali riprendevano i dati scatenando le reazioni dei followers.
Ma particolarmente coinvolte si sono sentite le amministrazioni e le istituzioni locali, in caso sia di bocciatura sia di buon posizionamento. Per il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, il risultato rappresenta uno stimolo a fare di più e meglio, un’iniezione di fiducia. Per l’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, il problema principale di Agrigento è il suo isolamento, il fatto di essere un’isola nell’isola. E per Luigi de Magistris, se sui servizi la sua Napoli non è sicuramente ai primi posti, guardando alle emozioni e alla creatività non è seconda a nessuno, perché spesso i parametri non sono gli stessi della realtà che si vive. Ma la misurazione del «sentiment» non è, come detto, l’obiettivo della Qualità della vita.
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