Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2010 alle ore 15:44.
L'ultima modifica è del 22 maggio 2010 alle ore 18:27.
Se si trattasse di vini si potrebbe definirla un'ottima annata. Ma la definizione va benissimo anche per questa 48esima edizione del Premio Letterario Campiello che è arrivato alla definizione della cinquina dei libri finalisti.
La Giuria dei Letterati, presieduta dal regista Giuseppe Tornatore, non ha avuto dubbi e ha definito i cinque libri finalisti alla prima votazione (caso abbastanza insolito) nell'aula magna del Palazzo del Bo, sede dell'Università di Padova.
I giurati hanno votato all'unanimità (11 voti su 11) Canale Mussolini di Antonio Pennacchi (Mondadori) "un capolavoro vero" come lo ha definito Giordano Bruno Guerri, un romanzo epico che ha le sue radici nella storia della bonifica delle Paludi Pontine.
Seguono poi il viaggio tra gli antenati fatto da Gad Lerner nel suo Scintille. Una storia di anime vagabonde (Feltrinelli), Gianrico Carofiglio con Le perfezioni provvisorie (Sellerio), Milano è una selva oscura di Laura Pariani (Einaudi) e infine la Accabadora di Michela Murgia (Einaudi). Una votazione che non ha lasciato spazio a discussioni visto che la Giuria dei Letterati è stata concorde nel riconoscere la qualità medio-alta delle opere pervenute. Un'"annata di grazia" in cui tra i 106 libri che concorrevano 46 erano scritti da donne, 39 erano le opere prime e 27 erano presentati da piccoli editori.
A vincere non è stato comunque il fascino della bella pagina ma la qualità notevole sul piano dello stile dei vari lavori, siano essi romanzi, biografie o autobiografie. La letteratura italiana contemporanea sembra dare insomma i suoi risultati migliori dove maggiore è la sperimentazione, soprattutto nel mix dei linguaggi, come nel caso del milanese-italiano utilizzato da Laura Pariani o nella lingua scabra, quasi arcaica che Michela Murgia usa per raccontare la Sardegna degli anni Cinquanta.
Su tutto però sembra aver vinto la libertà e l'indipendenza che contraddistinguono il Premio Letterario ideato dagli Industriali del Veneto nel 1962.
Ancora una volta è stata la stessa Giuria dei Letterati (composta quest'anno da Gianluigi Beccaria, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Domenico De Masi, Giordano Bruno Guerri, Nicoletta Maraschio, Lorenzo Mondo, Salvatore Silvano Nigro, Silvio Ramat e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo) a sottolineare la bontà del meccanismo del Premio Campiello. Dopo la designazione della cinquina infatti, la parola passa ora ad una Giuria Popolare composta da 300 Lettori - selezionati su tutto il territorio nazionale e rinnovati ogni anno – che avrà tutta l'estate per leggere e votare i cinque libri dai quali uscirà il vincitore assoluto, premiato con il SuperCampiello il 4 settembre prossimo nel corso della ormai tradizionale serata di Gala al Teatro La Fenice di Venezia.