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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2010 alle ore 13:52.
Per descrivere la nuova opera letteraria dello scrittore francese edita da Flammarion si potrebbe citare il titolo di un suo romanzo del 2005 «La possibilità di un'isola». Numerosi passaggi di «La carte et le territoire» nelle librerie di Francia l'8 settembre e in Italia per Bompiani il 20 ottobre, sono infatti copiati da Wikipedia. Sul sito Slate.fr si possono leggere i passaggi che con un evidente copia e incolla sono stati disseminati nella nuova fatica di monsieur Houellebecq, uno degli scrittori che divide da sempre la critica. Se per alcuni è un genio assoluto, per altri è solo un egocentrico. Pochi giorni fa lo scrittore ha subito un attacco violento riportato sulle pagine di Repubblica, da Tahar Ben Jelloun, membro dell' Académie Goncourt: « Il libro è disseminato di marchi, sembra la maglietta di un atleta sponsorizzato. Tesse gli elogi delle automobili Audi, del supermercato Casino (di cui fornisce l'indirizzo), delle Mercedes Classe A e Classe C, delle Lexus e così via. Parla male del quotidiano Le Monde, al quale preferisce Art Press».
Questa volta pare dunque esserci oltre al plagio una sorta di product placement. Ma l'adagio è plagio non solo in Francia. Tra le illustri vittime dello scopiazzo si contano il comico Daniele Luttazzi, Corrado Augias, Melania Mazzucco, Umberto Galimberti, Vittorio Sgarbi tanto per citarne alcuni. Il critico d'arte ha però definito la sua copiatura precisa e colpevole come «frutto di un lavoro di bottega» ai microfoni di Luca Mastrantonio di Radio 24 che ha dedicato un'intera puntata al plagio.
Ma cosa c'è oltre la cover, la traduzione, il parziale saccheggio? La copiatura perfetta. Maestro dell'opera fotocopia è uno sconosciuto ingegnere friulano con la passione per la letteratura, Fabio Filipuzzi, che ha pubblicato sei libri in quattro anni, dal 2006 al 2010 usciti per le edizioni Campanotto e Mimesis. Grazie a questa copiosa produzione curava per quest'ultima, da un anno, una collana di narrativa. Si è scoperto però che almeno due dei romanzi sono copiati in modo integrale. Secondo il quotidiano locale Il piccolo di Trieste «La parola smarrita» è una fotocopia dalla prima all'ultima pagina di "Pomeriggio di uno scrittore"di Peter Handke e "L'ipotesi della bellezza" è integralmente copiato da "Aurore" di Jean-Paul Enthoven. Nessuno sforzo di traduzione: un lavoro perfetto, talmente evidente che nessuno se ne era accorto.