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Cultura-Domenica Libri

Lobby, opposizione interna, inefficienze in curia. I nemici di Benedetto XVI

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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2010 alle ore 13:08.

Nei giorni in cui Benedetto XVI si trova in Gran Bretagna per un viaggio storico, denso di aspettative anche per una serie di questioni aperte e di polemiche tra la Chiesa e l'opinione pubblica mondiale (vedi il caso pedofilia), un libro analizza i primi cinque anni di Ratzinger papa, soffermandosi soprattutto sui momenti di crisi e di difficoltà che hanno caratterizzato alcune fasi del pontificato. In «Attacco a Ratzinger» di Paolo Rodari e Andrea Tornielli (rispettivamente vaticanisti de «Il Foglio» e «Il Giornale») questi momenti di crisi sono riepilogati - con alcuni particolari inediti - nel tentativo di fornire delle spiegazioni sulla genesi delle critiche poivute addosso alla Chiesa e sulla sua capacità (o meno) di risposta.

Pregiudizi negativi contro il pontefice, attacchi da ambienti politici o economici ostili al magistero cattolico, opposizione interna, inefficienza dei principali e più stretti collaboratori. Sono diversi i fronti aperti in Vaticano per Rodari e Tornielli, che hanno elencato e analizzato i momenti di più grande imbarazzo per la Chiesa ratzingeriana: dalle polemiche suscitate dal discorso di Ratisbona al caso clamoroso delle dimissioni dell'arcivescovo di Varsavia Wielgus, che aveva collaborato con i servizi segreti comunisti; dalle critiche mosse al documento che liberalizza l'uso della messa antica alla revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani, coincisa con la diffusione dell'intervista negazionista di uno di loro; dalla crisi diplomatica per le dichiarazioni sul preservativo durante il viaggio in Africa al dilagare dello scandalo degli abusi sui minori.

C'è una strategia orchestrata dietro questo attacco? Chi attacca il pontefice e cosa vuole? Lo abbiamo chiesto al vaticanista de «Il Giornale» e coautore del libro, Andrea Tornielli.

«Non c'è un complotto contro il papa, anche se ci sembra indubbio che ci siano attacchi al papato e alla Chiesa che provengono dall'esterno, da ambienti diversi, lobby, gruppi di pressione vari (in particolare chi contesta l'insegnamento cattolico in materia di morale sessuale, di bioetica, di multilateralismo, di ecologia). Ci sono anche i governi e le multinazionali. Per la verità, se guardiamo alla storia, Paolo VI fu molto più attaccato di Ratzinger e anche Giovanni Paolo II non passò sempre momenti facili.

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Nel libro parlate anche di problemi interni alla Chiesa.
Sì, c'è anche un dissenso interno, e parlo anche di vescovi, soprattutto dopo il Motu proprio che ha liberalizzato l'uso del messale antico. Infine ci sono problemi nella macchina della curia vaticana, dove non tutti i collaboratori di Ratzinger fanno bene il loro dovere.

Chi, nello specifico, non fa il suo dovere?
È una questione principalmente di governo della curia, laddove la segreteria di Stato non sempre funziona come cinghia di trasmissione degli ordini del pontefice. Manca una vera regia. Posso dirlo dopo aver ascoltato anche cardinali e vescovi fuori da Roma.

È anche un problema di comunicazione?
Prima di tutto è un problema di governo. In Vaticano ci sono ormai troppi enti che non parlano tra loro. Padre Lombardi non ha accesso diretto e immediato al papa e nemmeno è stato incaricato di coordinare una strategia mediatica della Santa Sede. Il risultato è che le crisi che si producono a livello mediatico hanno effetti devastanti anche sulla vita dei fedeli e sulla fiducia di cui gode la Chiesa nel suo complesso. Il risultato finale è che il messaggio del papa è percepito in maniera negativa, nonostante Benedetto sia un grande comunicatore, come i viaggi papali dimostrano. In Vaticano devono rendersi conto di più dell'importanza dei meccanismi della comunicazione, perchè l'idea che passa atraverso i media poi resterà nell'opinione pubblica.

Che reponsabilità hanno i media, dal canto loro?
La responsabilità principale. Fanno fatica a comprendere questo papa e ancor di più a spiegarlo. Ratzinger è da dieci anni protagonista della lotta alla pedofilia nella Chiesa, eppure, paradossalmente, questo non passa, così come il suo messaggio più autentico, che risulta falsato. Senza ovviamente togliere nulla alla gravità dei fatti di pedofilia che sono venuti alla luce, cui nel libro siamo molto attenti.

Qual è il cuore del messaggio di Benedetto XVI, che i media non riescono a passare? Essenzialmente gioia, amore e bellezza. Ratzinger vuole presentare il cristianesimo in questa maniera, in modo bello e gioioso, contrariamente alle chiusure e ai "no" che gli vengono attribuiti. La Chiesa, dice il papa, non è opera dell'uomo e deve rispondere prima di tutto a Dio, non a logiche umane.

Come si concluderà questo atteso viaggio del papa in Gran Bretagna?
Le premesse erano catastrofiche ma penso che andrà bene, che sorprenderà tutti come è sempre successo nei viaggi precedenti. Vero che la realtà britannica è secolarizzata, eppure il 70% della popolazione si dice cristiana e il 25% dei bambini frequentano scuole cattoliche. Il protocollo della visita di Stato mostra poi molta simpatia nei confronti di Benedetto XVI. Credo che la gente sarà contenta di incontrare il papa e le critiche si manterranno su un livello civile. Anzi penso che si creerà tra il papa e gli inglesi una vera corrente di simpatia.

Paolo Rodari - Andrea Tornielli
Attacco a Ratzinger. Accuse e scandali, profezie e complotti contro Benedetto XVI
Edizioni Piemme, 321 pagine, 18 euro

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