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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2010 alle ore 08:58.
Un miliardo. Sterlina più, sterlina meno: perché è proprio con la reale moneta che vanno fatti i conti, essendo i quattro diretti interessati sudditi (o meglio «membri», poiché baronetti) dell'impero britannico. A tanto ammonta, secondo le fonti più autorevoli in circolazione, il patrimonio che i Beatles hanno messo su dal 1970, anno dell'annuncio ufficiale del loro scioglimento, a oggi. E non mancano le sorprese.
Tanto per cominciare Paul McCartney, almeno in fatto di beni mobili e immobili, stravince sul suo amico-rivale di una vita, John Lennon. Stando al «Times», infatti, «Macca» vanta un patrimonio complessivo da 500 milioni di sterline, cifra venuta fuori a seguito del clamoroso divorzio con la fotomodella Heather Mills, alla quale si è visto costretto a riconoscere una liquidazione da 31 milioni. Una dote destinata a ingrandirsi progressivamente anno dopo anno. Per dirne una: McCartney, secondo Pollstar - sito web americano specializzato in tour musicali -, è l'artista che nel 2010 ha guadagnato di più dai concerti negli States, arrivando a racimolare qualcosa come 4,4 milioni di dollari.
A onor del vero, non è che gli eredi di John Lennon se la passino tanto peggio: il loro patrimonio è stimato dal «Daily Mail» sui 300 milioni di sterline, il triplo rispetto al valore che aveva l'8 dicembre dell'80, quando il povero John fu freddato a pistolettate dal folle Mark David Chapman. Al di là delle innumerevoli operazioni discografiche a lui legate, la sua immagine in questi anni è stata più volte commercializzata per fini vari: il marchio dell'industria alimentare «Ben Jerry's», per esempio, ha acquistato i diritti a produrre il gelato «Imagine», mentre tra i memorabilia venduti all'asta (per 9.500 serline), figura persino il water della sua dimora del Berkshire.
George Harrison era il mistico del gruppo, il fedelissimo del Maharishi (niente male come affarista, pure lui!), l'autore di «Within you without you». Non stupisce, allora, che i suoi eredi siano meno ricchi. Per modo di dire, ovviamente: la vedova Olivia Harrison, secondo una ricerca della società di consulenza Mdrc, figura tra le donne con maggiori liquidità del Regno Unito, in virtù di un'eredità da 140 milioni di sterline. Numeri che fanno pensare decisamente più al provocatorio brano «Taxman» del compianto marito, che alle di lui peregrinazioni mistiche a Rishikesh.