Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2010 alle ore 16:21.
Se tale quesito, nell'occasione del centenario della capitale del cinema, vi sembra retorico, allora cambiate canale. In caso contrario potreste deliziarvi circa la mania tutta americana per la concorrenza duopolistica (che esemplifica ai minimi termini il concetto di Democrazia caro alla sconclusionata e obsoleta Europa) e constatare come questa venga applicata all'industria dell'immortalità.
Veniamo ai fatti. «Per essere onorati con una stella sulla Hollywood Walk of Fame (il più famoso marciapiede del mondo) – fa sapere laavenue.com, noto portale di Los Angeles - come minimo bisogna aver vinto un premio tra quelli più ambiti messi in palio dall'industria dell'intrattenimento: o l'Oscar, o l'Emmy, o il Grammy, o il Golden Mike o il Tony Award, per intenderci». Eccoli. Sono gli epici premi americani. Quelli che non possono mancare nel cursus honorum di un artista. Americano, e non solo. E' con la vittoria di uno di questi premi – solitamente comprati dalle produzioni (così come i premi letterari, musicali, eccetera) - che si decreta il successo di una carriera. Ovvero, il diritto all'eternità.
Sul versante delle impronte famose (piedi e/o mani) invece, il discorso è più complesso. Biblico, quasi. Perché la società dello spettacolo concede, a chi se lo sia metafisicamente meritato, il diritto al monumento in vita. Infatti, mentre la stella a cinque punte può essere postuma (come un premio, del resto) i calchi delle parti anatomiche di una star impressi nel calcestruzzo, richiedono che la persona sia viva (o, quantomeno, che vegeti). E Dio solo sa come la cosa è stata interpretata nella vicina valle, ove ha sede la sempre florida industria cinematografica del genere porno. Comunque, per farla breve, a livello adrenalinico è come se Garibaldi avesse assistito live all'erezione (tranquilli, non stiamo degradando in ulteriori volgarità) di tutte le statue equestri dedicategli.
Le impronte si trovano all'uscita del teatro cinese Grauman di Hollywood ove, per errore, il 18 maggio del 1927 una tal Norma Talmadge, velina dell'epoca, mise sbadatamente i piedi nel cemento fresco lasciando una sensualissima orma. L'avvenimento diede così spunto al marpionissimo proprietario della sala per inaugurare una tradizione tuttora in voga. A questo punto, però, facciamo il punto. La Walk of Fame è costituita da duemila e più stelle incorporate nel marciapiedi di Hollywood Boulevard e Vine Street. La passeggiata permette di calpestare star del cinema, teatro, musica, radio e televisione. Alcuni sono persino personaggi di fantasia. E' un qualcosa in puro stile Hollywood, messo a punto sul finire degli anni '50 dalla Camera di Commercio della Big Orange, per dare ai turisti qualcosa in più con cui sollazzarsi. Con le stelle, tuttavia, una volta guadagnato il diritto ad esserci bisogna però metter mano al portafogli. Come quando si acquista un loculo in un qualunque cimitero, i prezzi sono salati. Non tutti i VIP comunque accettano di buon grado il versamento dell'obolo e rinunciano così alla perpetuità.