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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 13:59.

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Il "luogo dei contatti" di Pina Bausch ora affollato di ragazzi in cerca d'amoreIl "luogo dei contatti" di Pina Bausch ora affollato di ragazzi in cerca d'amore

Le immagini folgoranti che si generano e si accumulano in scena, e nella nostra memoria, sono rivelatrici di una capacità di introspezione rara.
Che ha reso ineguagliabile Pina Bausch. C'è la donna che urla per attirare l'attenzione, e un uomo che tira fuori un topolino per spaventare i presenti. C'è un alzare braccia e mani che dicono lo scorrere delle stagioni; l'iterata richiesta di una moneta al pubblico necessaria per azionare un cavalluccio a dondolo da luna park; il timido spogliarsi a distanza di due innamorati; una gara di coppie a punzecchiarsi e farsi male, e l'irresistibile passerella che riprende dei tic quotidiani trasformandoli in meravigliosi movimenti di danza.

È affollato di queste e molte altre sequenze l'enorme, asettico, stanzone da ballo dove, alla fine degli anni Settanta, si incontrarono i giovani danzatori di Pina Bausch alle prese con giochi di seduzione e corteggiamenti, con la difficoltà di relazionarsi, di entrare in comunicazione gli uni con gli altri, alternando dispetti prevaricazioni e narcisismi. Quel "luogo dei contatti" che diede il nome al leggendario spettacolo "Kontakthof"
replicato in tutto il mondo, è ancora aperto e si offre alla nostra vista identico in tutto: nelle alte pareti bianche, nel teatrino frontale col sipario grigio, col pianoforte in un angolo e le sedie allineate lungo le pareti.

Gli uomini e le donne che, all'epoca seducenti, lo animavano, vestivano abiti anni '50: giacca e cravatta nera, e mise festaiole di raso color pastello. Le stesse fogge dieci anni fa le indossarono altri intraprendenti interpreti. Tutti anziani, over 65, non professionisti. E ci commuovemmo nell'assistere alla verità di uno spettacolo umanissimo.
Quei corpi invecchiati ancheggiavano convinti, sfilavano in passerelle circolari e diagonali piene di tic e di descrizioni umorali, raccontavano brandelli di vita davanti ad un microfono, agitavano le mani sulle note di un boogie-woogie mentre avanzavano trascinandosi le sedie in rituali di approcci buffi e faticosi con l'altro sesso. Spiritosi e ironici nei gesti, teneri e aggressivi nelle avances mai completi, creativi e disciplinati nella formalizzazione di una coreografia alla quale vennero addestrati lungamente da due ballerini storici del Tanztheater Wuppertal, la loro presenza scriveva sul palcoscenico un campionario comportamentale di paure e passioni, desideri e fragilità comuni a tutti. Soprattutto a quei corpi sfioriti, ma straordinariamente espressivi, carichi di vissuto,di esperienza, di storie, che, nel darsi sulla scena, sembravano aver ritrovato una nuova giovinezza.

Sono invece tutti ragazzi, dai 14 ai 22 anni, gli interpreti di "Kontakthof. Eine Stuck von Pina Bausch mit Teenagern ab 14", l'identica coreografia originale rimontata ora (nel 2008, fra gli ultimi progetti della Bausch prima della sua scomparsa l'anno successivo) per adolescenti chiamati anch'essi a restituirci il tema della incomunicabilità e dei conflitti della coppia, della ricerca d'amore, della solitudine e del bisogno di comunione: temi che prescindono dall'età e dal tempo.

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