House Ad
House Ad
 

Cultura-Domenica > Cinema

«Niente da dichiarare». Dany Boon ci riprova e torna Giù a Nord per un altro successo

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2010 alle ore 15:36.

Da Domenica 5 dicembre comincia il futuro. In edicola il nuovo inserto culturale del Sole

Il primo appuntamento con il pubblico è previsto il 10 di dicembre a Hirson, una cittadina del profondo Nord francese, a pochi chilometri dalla frontiera con il Belgio (fiammingo). Lì e nelle lande desolate circostanti, spazzate dal vento, è stato girato il nuovo film di Dany Boon, «Rien à déclarer».

E proprio lì il regista e attore si presenterà al pubblico con l'altro protagonista, Benoit Poelvoorde, attore comico belga, conosciutissimo in Francia, per due proiezioni in anteprima del lungometraggio. Nelle sale del resto del Paese arriverà più tardi, il due febbraio 2011. L'attesa, però, è febbrile. Sarà un nuovo, strabiliante successo, come il precedente film di Boon, regista e interprete di «Giù al Nord» («Bienvenue chez les ch'tis», il titolo originale)? Sarà ancora una volta utilizzato per un remake italiano, sulla scia di «Benvenuti al Sud»?

«Giù al Nord» è stato visto nel 2008, quando uscì, da oltre 20 milioni di spettatori in Francia, numero due della classifica dei lungometraggi più gettonati nel Paese, subito dopo «Titanic». Fu una sorpresa totale. Era la storia di un direttore di posta del Sud trasferito, per punizione, in un'anonima cittadina del Nord-Pas-de-Calais, ex bacino minerario, oggi una delle zone più depresse, economicamente e psicologicamente, di Francia. Ma l'uomo, all'inizio arciprevenuto, saprà apprezzare la franchezza e la disponibilità dei suoi compagni di lavoro e della semplice e onesta gente del Nord. Sì, con un mix azzeccato di ironia e buoni sentimenti, Dany Boon assicurò un colpaccio niente male con il film, che ha avuto successo pure nella versione italiana (dove Boon interpreta un cameo). E del quale proprio ora Will Smith sta girando la versione Usa.

Ebbene, Dany ci riprova. Restando nel suo amato Nord. Anche lui, in effetti, è originario del Nord-Pas-de-Calais: padre di origini algerine (pugile poi riconvertito in camionista) e madre francese al 100%, cattolica, della locale comunità fiamminga. «Rien à déclarer» è ambientato subito dopo la firma del trattato di Maastricht, nel febbraio 1992, quando si cominciò a pianificare lo smantellamento dei posti di frontiera all'interno dell'Unione europea, avvenuto alla fine del 1993.

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: Benoit Poelvoorde | Cinema | Dany Boon | Europa | Louis de Funès | Mathias Ducatel | Rien à déclarer | Ruben Vandervoorde | Will Smith

 

La storia si svolge in un borgo immaginario, che si chiama Courquain sul lato francese e Koorkin su quello fiammingo. Che altro non è se non il reale Hirson, fino a pochi giorni fa cittadina sconosciuta e ora su tutti i giornali in Francia (lì sperano di ripetere un boom turistico simile a quello vissuto da Bergues, dove il precedente film venne girato e dove ora esiste addirittura un museo dedicato a «Giù al Nord»).

La vicenda stavolta è quella di un doganiere belga fiammingo totalmente francofobo, Ruben Vandervoorde (interpretato da Poelvoorde), e del collega francese, decisamente più mite, Mathias Ducatel (Dany Boon). Con la fine dei controlli alle frontiere ai due è imposto di costiture una «brigade volante», un'unità franco-belga di controllo mobile nella zona del confine, a caccia soprattutto dei trafficanti di droga. E così i due, che a lungo si sono scrutati a distanza e profondamente odiati, si ritrovano su una Renault 4 bianca scassata a perlustrare la zona in nome dell'Europa unita.

Su Internet è già disponibile il trailer del film, cliccatissimo dagli internauti. Alcuni critici cinematografici lo hanno già visionato. E sembra che le condizioni per un nuovo, strabiliante successo ci siano tutte. L'accoppiata Poelvoorde-Boon si ispirerebbe a quella di Louis de Funès e Bourvil, con la stessa corrispondenza di ruoli: il primo dall'atteggiamento più violento, il secondo più tenero. Il riferimento è alle commedie popolari francesi degli anni 70.

Gli italiani se lo vedranno tradotto in una storia, chi lo sa, di un doganiere francese e di uno italiano, ancora sospesi fra odio e amore? Vedremo. Intanto la rivista «Le Film français» nei giorni scorsi ha assicurato che Smith lo avrebbe già visto e penserebbe seriamente di acquisire i diritti. La corsa al remake è appena cominciata.

Trovo Cinema

Tutti i film

Tutti i cinema

Database del cinema

Film

Artisti

Tutto

Object not found!

Object not found!

The requested URL was not found on this server. If you entered the URL manually please check your spelling and try again.

If you think this is a server error, please contact the webmaster.

Error 404

piuletti.online.gruppo24.net
Thu Apr 25 12:45:02 2024
Apache/2.2.12 (Linux/SUSE)

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da