Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 17:21.
Abitualmente il primo venerdì di dicembre segna l'arrivo nelle sale italiane dei primi film che si contenderanno il trono al box office del periodo natalizio. Quest'anno invece bisognerà aspettare addirittura la terza settimana del mese per vedere dei titoli che potranno frenare la scalata di «Harry Potter e i doni della morte-Parte I» verso l'ennesimo record d'incassi. In questo weekend interlocutorio, l'uscita più interessante (seppur non sia la più attesa) è «Nowhere Boy», pellicola sull'adolescenza di John Lennon,i che arriva nei nostri cinema esattamente a un anno di distanza dalla presentazione al festival di Torino del 2009, dove venne scelto come film d'apertura.
Diretto dall'esordiente londinese Sam Taylor-Wood, «Nowhere Boy» si concentra sui rapporti fra Lennon e la sua famiglia, sul primo incontro con Paul McCartney e (soprattutto) sulla nascita della passione per la musica. Lo vediamo emozionarsi ascoltando le note di Elvis Preasley e Little Richard: siamo alla fine degli anni '50, periodo il cui il rock'n'roll americano impazza sui giradischi inglesi. Il tempo del pop e della british invasion, di cui Lennon sarà naturalmente grande protagonista, deve ancora arrivare.
Prima di entrare nel mondo del cinema la Taylor-Wood è stata una nota artista concettuale e il suo tocco sperimentale si nota soprattutto nelle sequenze più oniriche, tese a rappresentare i sogni e i ricordi d'infanzia del protagonista: in particolare l'uso del ralenti, contrapposto a bruschi stacchi di montaggio, rimanda alle tendenze della video-arte degli anni '90, che la regista conosce certamente molto bene. A differenza di queste, le sequenze più tradizionali alternano momenti riusciti e toccanti ad altri che rischiano di sfiorare il patetico.
Incerta sulla regia (ma si può perdonare a un'esordiente) Sam Taylor-Wood si appoggia moltissimo a delle ottime performance attoriali, fra le quali svetta una bravissima Kristin Scott Thomas nella parte della zia Mimi. Sarà proprio a lei che John Lennon (interpretato da un più che dignitoso Aaron Johnson) annuncerà, verso le battute conclusive di «Nowhere Boy», la sua immediata partenza per Amburgo: un viaggio che diventerà fondamentale nella successiva maturazione dei Beatles.