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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2011 alle ore 09:42.

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Arriva Carnevale, chi vuol esser lieto sia ma non scherzi col suo giro d'affari: vale 200 milioniArriva Carnevale, chi vuol esser lieto sia ma non scherzi col suo giro d'affari: vale 200 milioni

Sarà pure la festa in cui ogni scherzo vale ma sul suo giro d'affari c'è davvero poco di che scherzare: da Venezia ad Acireale, da Viareggio a Putignano passando per Ivrea e Mamoiada il Carnevale muove in giro per l'Italia un business di circa 200 milioni.
Da un lato c'è il costo (molto ben stimato) di carri e allestimenti nelle principali piazze, dall'altro un indotto (orientativo ma frutto delle stime degli operatori) determinato da viaggi, pernottamenti in albergo, vitti, veglioni e travestimenti vari. E se quest'anno l'addio alla carne, prima del digiuno e dell'astinenza quaresimali, cade tardi (martedì prossimo, 8 marzo) per chi conta su questa festività come fonte di fatturato è l'occasione per allungare il proprio business stagionale.

La ricca Venezia
I
l Carnevale più ricco è sicuramente quello del capoluogo veneto: se l'evento costa un milione, stando alle stime di chi lo organizza le sue ricadute sull'economia locale ne valgono almeno altri cinquanta. Quest'anno la regia generale della manifestazione è stata affidata a Davide Rampello, mastro cerimoniere con nel curriculum esperienze importanti a Canale5 e alla guida della Triennale di Milano. Per quanto riguarda gli allestimenti, si punta innanzitutto su tre enormi fontane in piazzetta San Marco, alle rive di Cannaregio e a campo Santa Margherita, dalle quali ogni sera, fino a martedì prossimo, tra le sette e le otto sgorga vino. Il tema centrale dell'edizione 2011 è l'Ottocento («Da Senso a Sissi», recita il sottotitolo della manifestazione, citando due punti di riferimento cinematografici) e non potrebbe essere altrimenti nell'anno del centocinquantenario dell'Unità d'Italia. Cuore del Carnevale è, come sempre, piazza San Marco, dominato come di rito dalla principale «macchina scenica». L'appuntamento più esclusivo è comunque il «Gran Ballo del Doge», in programma sabato 5 marzo a Palazzo Pisani Moretta. Un evento che da solo muove un business da circa 4 milioni. Alla faccia della crisi.

Viareggio, una Rio all'italiana
Meno esclusivo, ma non per questo poco suggestivo, è il Carnevale di Viareggio che declina in terra italica la formula vincente del Carnevale di Rio: carri allegorici a sfilare per le strade, costumi a tema, musica ad alto volume e tanta voglia di ballare. Qui gli operatori stimano ricadute sull'economia locale per circa 15 milioni. Nel finale dei festeggiamenti 2011 ce n'è davvero per tutti i gusti: sabato 5 marzo ciclopedalata in costume al grido di «Chi pedala non esala»; domenica 6 raduno dei collezionisti di bottiglie e lattine, terzo corso mascherato più sfilata dei carri per la Passeggiata; lunedì 7 tra le altre cose concerto dei Sonalastrana, band Afro-funky-jazz composta da quindici elementi; martedì grasso ovviamente la tradizionale sfilata dei carri, con tanto di diretta Rai, dalle 14.50 alle 17. Alle 21 corso mascherato in notturna e a seguire spettacolo di fuochi pirotecnici.

Il ritorno di Roma
Quando era capitale dello Stato pontificio Roma vantava una grande tradizione in quanto a festeggiamenti carnascialeschi, persasi in tempi più recenti. Dal 2009 in poi, tuttavia, il martedì grasso è tornato a essere una data segnata in rosso sul calendario cittadino grazie alle attività del Carnevale romano. Quest'anno le celebrazioni sono partite ufficialmente il 26 febbraio con la sfilata in costume a piazza del Popolo ma l'appuntamento clou è ovviamente quello di martedì prossimo con un gran finale, nella stessa location, all'insegna della giocoleria, della commedia dell'arte e dei fuochi pirotecnici.

Putignano e Acireale, capitali del Sud.
Nel Meridione, come di rito, i festeggiamenti si concentreranno attorno a due località. La prima è Putignano, dove il format dominato dai carri allegorici in cartapesta non si discosta molto da quello di Viareggio/Rio de Janeiro, pur con il dovuto rispetto delle proporzioni. Da non perdere, martedì prossimo, il cosiddetto «funerale» del Carnevale. In Sicilia il punto di riferimento è poi Acireale, dove la volata finale verso un martedì grasso caratterizzato dalla sfilata dei carri grotteschi passa per i concerti del Barrio Cubano (domenica 6) e di Edoardo Bennato (lunedì 7).

A Mamoiada e a Ivrea
Dove la tradizione risale alla notte dei tempi. Chi vuole approfittare della festività per riscoprire riti antichi quanto affascinanti non può perdersi il Carnevale di Mamoiada, tra i più antichi dell'intera Sardegna: si imbatterà nella mesta marcia dei Mamuthones e nei lacci con i quali gli Issohadores catturano le giovani donne per augurare loro buona sorte. Se invece capitate dalle parti di Ivrea evitate di indossare abiti di pregio: martedì pomeriggio, al termine della marcia del corteo storico, c'è la battaglia delle arance. Un rito dalle origini incerte, a proposito del quale una cosa è chiarissima: macchia terribilmente.

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