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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2011 alle ore 11:58.

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Peculiarità da difendere, più che debolezza da superare. Un libro rilancia il modello-PmiPeculiarità da difendere, più che debolezza da superare. Un libro rilancia il modello-Pmi

Il tema delle pmi è un tema più che mai d'attualità: la crisi del 2008-2009 ha infatti avuto effetti pesanti complicando ancora di più la vita di queste imprese che sono - secondo un consensus trasversale - la vera spina dorsale dell'economia reale del nostro paese (ma non solo). Un paese di aziende di nicchia e di prodotti di qualità non facilmente reperibili, frutto di ricerca continua, di specializzazione anche in settori dove contano le economie di scala e di innovazione anche in settori maturi.

Forti pigmei e deboli watussi
Un paese di "forti pigmei" e "deboli watussi" (sempre più numerosi i primi, sempre più rari i secondi) costretto a confrontarsi ogni giorno con realtà che esaltano il "grande" e mettono a dura prova il "piccolo". Da qui l'invito - che arriva da più parti alle Pmi – a spingere sul pedale delle aggregazioni per fare massa critica e poter meglio affrontare le sfide della globalizzazione. Un invito che Paolo Preti, docente di Organizzazione delle piccole e medie imprese in Bocconi, sembra rinviare al mittente nel suo "Il meglio del Piccolo", volume mandato recentemente in libreria da Egea. A chi denuncia questi limiti strutturali, Preti oppone infatti una visione diametralmente opposta: «non debolezza da superare, ma peculiarità da difendere impegnandosi a ridurne gli aspetti negativi e a migliorarne l'efficacia». Per il docente della Bocconi si tratta di «valorizzare altre caratteristiche delle pmi quali la vocazione imprenditoriale, la proprietà familiare e l'attività prevalentemente manifatturiera». Queste quattro caratteristiche, integrate tra loro, «costituiscono un unicum nel panorama economico internazionale per contributo alla crescita del Pil, per capacità di export, per numero di posti lavoro, per numero di imprese».

Cinque nodi da sciogliere per le Pmi
Un "unicum", senz'altro, che deve però fare i conti a nostro avviso con almeno cinque nodi da sciogliere: l'accesso alla liquidità (si prevede un anno di svolta nei rapporti fra banche e imprese, ma il credito dovrebbe rimanere selettivo), il problema commodities (sono in vista nuove accelerazioni dei prezzi con ripercussioni, fra l'altro, su bollette di luce e gas), la cosiddetta guerra delle valute, che vede la Cina fra i principali imputati, l'internazionalizzazione e - naturalmente - il problema delle dimensioni. Perché se è vero che non mancano fra i medio-piccoli storie eccellenti e case history da studiare – il libro racconta fra le tante quelle della Silvelox spa (160 dipendenti, un fatturato di 30 milioni grazie a un mix di innovazione italiana, brevetti tedeschi, antica tradizione familiare nella lavorazione del legno), della Thermoplay Spa (esempio di azienda che per dimensione è capace di essere più flessibile rispetto ai concorrenti) e della Carlo Gavazzi (presente in tutto il mondo, che da una strategia di esternalizzazione della produzione oggi rivede criticamente questa decisione) - è anche vero che sono spesso proprio quelle medio piccole le realtà che corrono più rischi di soccombere alle sferzate dei venti delle crisi più o meno ricorrenti.

Fra piccoli e grandi è necessario un dialogo continuo
È altresì vero che "piccoli" e "grandi" devono "dialogare" fra di loro. Attraverso l'analisi di alcuni esempi eccellenti, Preti racconta come in questi ultimi anni si sia assistito a casi di "fecondazione reciproca" tra piccola e grande impresa: "La piccola apprende le tecniche gestionali della grande, la grande si ispira alla flessibilità della piccola e tenta di ridurre la burocratizzazione con iniezioni di imprenditorialità a tutti i livelli". Una valorizzazione reciproca che esalta, appunto, "Il meglio del piccolo" e ripropone - come recita il sottotitolo del volume di Paolo Preti – "L'italia delle Pmi: "un modello originale di sviluppo per il paese".

Paolo Preti
Il meglio del piccolo
Egea 2011
225 pagg, 25 euro

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