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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2011 alle ore 18:02.

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Venezia, Palma d'oro alla carriera a Bertolucci (Ansa)Venezia, Palma d'oro alla carriera a Bertolucci (Ansa)

Non che avesse bisogno di riconoscimenti Bernardo Bertolucci, dopo i nove premi Oscar del 1987 per l'Ultimo Imperatore e il Leone d'oro alla carriera nel 2007 alla mostra del cinema di Venezia. Certo è che un grande onore ricevere dalla più blasonata, snob e autoriale rassegna di cinema un riconoscimento, creato su misura per lui.

La 64esima edizione del festival del cinema di Cannes gli riserverà la Palma d'oro ad honorem che prima di lui era andata a Woody Allen nel 2002 e a Clint Eastwood nel 2009, in segno di stima e ammirazione verso registi che non si sono mai aggiudicati la Palma d'oro. «Ho partecipato al festival di Cannes quattro o cinque volte e ora arriva questa Palma d'oro a sorpresa che mi riporta necessariamente al passato – ha commentato Bertolucci raggiunto telefonicamente a Londra -. In segreto io la assegno a Novecento che fu proiettato per la prima volta a Cannes, ma fuori concorso. Spero che la mia Palma d'oro la notte dell'inaugurazione del festival sia di buon augurio ai film italiani in concorso quest'anno». Il neoministro della cultura Giancarlo Galan ha inviato al maestro i suoi più sinceri auguri. «Per il regista di tanti capolavori cinematografici è senz'altro – ha commentato Galan in una nota diffusa dal ministero – è il coronamento di una stupenda e importante professione che tramite le sue pellicole ci ha donato forti ed indimenticabili emozioni».

A consegnare l'onorificenza al regista sarà l'11 sera all'apertura della rassegna il presidente della giuria Robert De Niro che nel '76 fu uno dei protagonisti assieme ad altri grandi nomi (Gerard Depardieu, Donald Sutherland, Burt Lancaster, per citarne alcuni) di Novecento, uno dei capolavori del maestro emiliano con cui affrescò l'Italia rurale dall'ombelico emiliano in cui crebbe, dagli inizi del Novecento fino alla seconda guerra mondiale. Bernardo nacque infatti 70 anni fa a Parma da una famiglia in cui l'arte marchiò a fuoco i componenti: il fratello Giuseppe è autore teatrale e regista cinematografico, il cugino Giovanni è un produttore cinematografico. Il padre era il noto poeta Attilio, di cui in un primo tempo Bernardo seguì le tracce, abbandonandole poi per la passione fortissima per il grande schermo. Ma anche in questo cammino le vestigia paterne ebbero un peso, visto che si accostò al cinema facendo da assistente a Pier Paolo Pasolini, dopo la cui morte il padre Attilio si sostituì nella direzione della rivista "Nuovi argomenti", che il poeta friulano diresse con Alberto Moravia e Alberto Carrocci dal '65.

I primi passi dunque li mosse con "Accattone" del 1961, ma dopo alcuni corti, la vera notorietà arrivò con "Prima della rivoluzione" (1964), considerato l'emblema della nouvelle vague italiana assieme ai Pugni in tasca" di Marco Bellocchio per l'effetto dirompente e di rottura generazionale vera rispetto al cinema d'autore anni Sessanta che riempiva le sale (il superkolossal d'autore), ma che risentiva ancora molto dell'influsso di un padre ingombrante come il Neorealismo. In "Prima della rivoluzione" Bertolucci racconta infatti la storia di un giovane della borghesia medio-alta parmigiana che per reagire al suicidio di un amico si getta in una relazione con una zia matura milanese. Una grande Adriana Asti a lungo poi compagna del regista.

Dirompente, intimista, poeticamente violento fu anche "Ultimo tango a Parigi " (1972) in cui Marlon Brando e Maria Schneider, da poco scomparsi, dal dolore si ripiegano in un altr'altra relazione sofferente in molti sensi esiziale. Per questa pellicola il regista fu condannato per offesa al comune senso del pudore e privato dei diritti civili per cinque anni. Tra i suoi grandi. Elegante e lirico lo fu anche in negli altri suoi film di successo come "Il piccolo Buddha" (1993) Nell'ultimo "The dreamers" (2003) ritornava a un senso di trasgressione meno pudica e più feroce di "Io ballo da sola" (1996), che fece comunque un grande successo al botteghino.

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