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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 20:21.

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Nell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia è il film di Mario Martone sul Risorgimento, "Noi credevamo", a vincere il David di Donatello per il miglior film. Il film del regista napoletano ha vinto in tutto sette premi, ottenendo i riconoscimenti la migliore sceneggiatura (a Martone e De Cataldo), miglior direttore della fotografia (Renato Berta), miglior scenografo (Emita Frigato), miglior costumista (Ursula Patzak), miglior truccatore (Vittorio Sodano), miglior acconciatore (Aldo Signoretti). Il miglior regista è Daniele Luchetti per il film "La nostra vita", che ha vinto anche il premio per il miglior attore protagonista, Elio Germano, e miglior fonico di presa diretta.

Miglior regista esordiente è Rocco Papaleo, con il film-rivelazione "Basilicata coast to coast", premiato anche per la migliore musicista, Rita Marcotulli, e miglior canzone originale di Max Gazzè Migliore attrice protagonista è Paola Cortellesi, per la commedia "Nessuno mi può giudicare". Gli attori non protagonisti che si sono aggiudicati il David quest'anno sono Valentina Lodovini per la commedia "Benvenuti al sud" e "Giuseppe Battiston per "La passione" di Mazzacurati. Il film "20 sigarette" vince per il miglior produttore, miglior montatore e migliori effetti speciali visivi e ottiene anche il David giovani. Miglior film europeo è "Il discorso del re", miglior film straniero "Hereafter".

Durante la cerimonia con i candidati ai premi David di Donatello 2011, svoltasi nel salone dei Corazzieri al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato il cinema italiano a guardare «con fiducia» il futuro, sia sul versante economico, dopo il ripristino del Fus e delle agevolazioni fiscali, sia sotto quello della «qualita» delle nostre pellicole. Il Capo dello Stato ha quindi ringraziato per il Davide speciale per i 150 anni dell'Unità d'Italia consegnatogli da Gian Luigi Rondi: «non è destinato alla mia persona - ha detto - ma va all'Italia per avercela fatta fino oggi; non è stato facile e non è poco».

Su questo Napolitano ha invitato a «guardare ciò che ha dato il cinema» nella formazione dell'Italia unita e in proposito ha ricordato il proprio discorso alla Camera il 17 marzo, in cui aveva evidenziato questo contributo. Infine il Presidente della Repubblica si è rivolto a Ettore Scola, premiato con il David alla carriera, che aveva rivolto a Napolitano un affettuoso saluto, chiamandolo «Giorgio» e affermando di essere accomunato a lui dall'età di ultra-ottantenne. «Guardiamo con fiducia ai giovani - ha detto Napolitano - L'importante è crederci, nel cinema e in tante altre cose: quindi noi credevamo - ha concluso citando il film di Mario Martone - noi crediamo».

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