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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2011 alle ore 18:28.

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L'Italia si affaccia in concorso, da Moretti a Scamarcio. Nella foto il regista Nanni Moretti (al centro) con i protagonisti del suo film, in concorso al Festival di Cannes, "Habemus papam": Margherita Buy e Michel Piccoli (Agf)L'Italia si affaccia in concorso, da Moretti a Scamarcio. Nella foto il regista Nanni Moretti (al centro) con i protagonisti del suo film, in concorso al Festival di Cannes, "Habemus papam": Margherita Buy e Michel Piccoli (Agf)

Habemus film, hanno detto in molti della stampa straniera. Lo attendevano con ansia Nanni Moretti, pupillo del Festival di Cannes fin da Ecce Bombo, e Habemus Papam è arrivato. Niente anteprima mondiale, per lui Fremaux e soci hanno fatto uno strappo alla regola non scritta della rassegna: "Solo anteprime mondiali". Già uscito in sala un mese fa in Italia, l'opera del cineasta italiano raccoglie consensi consistenti tra gli addetti ai lavori anche a Cannes 64: critici e giornalisti, infatti, alla fine della proiezione mattutina applaudono con convinzione, dopo aver riso spesso durante il film.

Una bella accoglienza, soprattutto per lui e Michel Piccoli, che di sicuro verrà confermata nella proiezione di gala di stasera. E non si nega, il regista, alle domande curiose e ficcanti della stampa internazionale. Nessun accenno alla politica italiana - l'ossessione Berlusconi rimane una nostra provinciale mania -, ma alcuni al Vaticano sono inevitabili. «La Chiesa ha sempre avuto una grande influenza nel governo del nostro paese - ha dichiarato il regista -, negli ultimi anni vedo solo una maggiore agitazione, da parte di tutte le parti politiche, nell'accogliere le parole che vengono dal Vaticano». Ma ci tiene a rimarcare come l'attualità sia fuori da questa straordinaria storia umana, dalla vicenda di questo Papa troppo normale per essere scelto da Dio. «Mi sono volutamente tenuto lontano dall'attualità: mentre giravo erano su tutte le pagine dei giornali gli scandali dei preti pedofili. Quella che ho messo qua è la mia Chiesa, il mio Vaticano, il mio Papa. Volevo riunire mondi lontani, differenti: il Pontefice nelle strade di Roma, i cardinali con lo psicanalista che interpreto. Io non ho rabbia verso la Chiesa come molti che dicono di non essere più cattolici e lo sono ancora. Io sono ateo dai miei 25 anni, dopo aver avuto un'educazione cattolica. Ma non sposo la massima di Bunuel "Grazie a Dio sono ateo". A me dispiace non avere fede».

Grande entusiasmo anche per Michel Piccoli, che afferma «che dopo un film con Nanni, poi così bello, posso anche chiudere la mia carriera». Scherza e ricorda «che io il ruolo l'ho accettato subito, è lui che m'ha fatto penare!». Si spertica in lodi anche Moretti per l'interprete transalpino (davvero sontuoso) e l'impressione è che questo film sarà ancora più amato all'estero di quanto lo sia ora nel nostro Paese, dove ha subito anche critiche aspre dall'area cattolica. «Gli integralisti sono ovunque e io ho ricevuto attacchi solo da personaggi marginali e isolati dell'area cattolica. E non ne ho approfittato per fare la vittima, cosa che non mi piace mai fare».

Dalla parte delle vittime è invece Polisse, altro film in concorso. Più di due ore per raccontare, con storie vere, la pedofilia e il corpo speciale della polizia francese che ne segue i casi più gravi. Voleva scuotere e sconvolgere, risulta solamente una fiction televisiva spesso di cattivo gusto e molto superficiale. La pellicola, almeno per noi italiani, passerà alla storia per la presenza di Riccardo Scamarcio, dignitoso comprimario di lusso: è l'ex marito della protagonista, un po' parvenu. In attesa di Jasmine Trinca in Apollonide di Bertrand Bonello, ci accontentiamo.

La vera sorpresa, comunque, è Super 8. Non arrivato a Cannes per le proiezioni ufficiali, trova nello Star, multiplex di Cannes della vezzosa Rue d'Antibes, il modo di mostrarsi. Pochi fortunati ne hanno infatti scorto un footage - fuori dal programma del festival - di circa 20 minuti. Bene, J.J. Abrams, ideatore delle serie tv Alias, Felicity e soprattutto Lost, con all'attivo Mission Impossible 3, Star Trek e - anche se con un regista di facciata - Cloverfield, sembra aver fatto ancora centro. La scena madre da cui tutto scaturisce è da urlo- l'incidente ferroviario più spettacolare della storia del cinema-, i bimbi protagonisti una potenza, i dialoghi clamorosi. Con il gusto di un nerd anni '80 - il film ha uno stile simile a quello dei Goonies - Abrams si prepara a sbancare i botteghini di tutto il mondo (da metà giugno) e anche quelli italiani (da fine settembre). Non vediamo l'ora di vedere il resto.

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