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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2011 alle ore 10:28.

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Nell'edizione 2011 dell'estate italiana del jazz non ci sono soltanto i grandi festival. Le case discografiche reagiscono alla doppia crisi, quella economica generale e quella specifica del compact disc, insidiato da altri mezzi di riproduzione del suono, cercando di lanciare prodotti di alta qualità perfino nei mesi di luglio e agosto. E' opportuno segnalarne alcuni.

La cantante milanese Simona Severini, 25 anni nel prossimo novembre sotto l'aureo segno dello Scorpione, licenzia per My Favorite Records il cd La Belle Vie. Ha voce stupenda e intonatissima. Fu scoperta nel 2007 da Giorgio Gaslini che la accompagnò personalmente al pianoforte nel concerto di esordio. Era talmente sicuro di lei che nel primo brano, per un buon tratto, non toccò la tastiera. Simona considera questo cd (con Antonio Zambrini pianoforte e arrangiamenti, Alex Orciari contrabbasso, Antonio Fusco batteria e Gabriele Mirabassi clarinetto in tre degli undici brani) il suo primo album, sebbene abbia già frequentato gli studi di registrazione. Il lavoro è ispirato e dedicato alla musica di Gabriel Fauré – ma ci sono anche due composizioni di Zambrini – ed è cantato in francese. Simona lo ha presentato con ottimo esito all'European Jazz Expo di Cagliari, a Radiotre e al Teatro del Pavone di Perugia per Umbria Jazz. Significa essere già nell'empireo dei migliori.

Un percorso analogo segue un'altra eccellente cantante, Lara Iacovini di Brescia, al suo terzo cd con ‘S Wonderful per Abeat Records. Collaborano con lei Riccardo Fioravanti contrabbasso, Andrea Dulbecco vibrafono e marimba, Francesco D'Aurìa batteria, cajon, hang, percussioni, più ospiti di riguardo come Massimo Colombo pianoforte, Guido Visibelli sax soprano e flauto, Alessio Menconi chitarre che si ascoltano qua e là, e il Dj Skizo che partecipa soltanto al brano che dà il titolo al cd. Il contenuto è una rilettura originale dei classici di George Gershwin, visto nella sua posizione sospesa fra il jazz, la musica contemporanea, il melodramma, la canzone, e la traduzione nel linguaggio del jazz dei brani più popolari di Stevie Wonder: una sorta di interscambio fra i due compositori.

Dicono gli interpreti: «Dapprima per le vie dell'istinto, poi in modo sempre più razionale, abbiamo rielaborato il materiale sonoro, ma sempre in consonanza con l'idea iniziale, quella del'interscambio fra gli stili dei due compositori». Il progetto è perfettamente riuscito, e se n'è avuta una prova con il primo concerto del quartetto di base, a Laveno sul Lago Maggiore, appena uscito il cd: un successone, soprattutto per la voce incantevole di Lara Iacovini.

Arriva nei negozi questo cd intitolato Lee Konitz with Warne Marsh della Poll Winners Records. Il musicofilo di lungo corso legge i nomi, guarda la copertina e sobbalza. Si vedono due sassofonisti giovani che ridono sul declivio di un monte con tracce di neve. E' una vecchia immagine in bianco e nero, le registrazioni risalgono al 1949; ma questa volta la famosa serie discografica delle cinque stelle attribuite nel tempo ai dischi migliori dalla rivista americana Down Beat riporta tutti i titoli della collaborazione Konitz-Marsh di quell'anno fondamentale per la storia della musica afro-americana. Con i due maestri (rispettivamente sax alto e sax tenore, per chi non lo sapesse: e qui c'è la prova che Marsh non era affatto una controfigura di Konitz, ma un magnifico solista autonomo) collaborano di volta in volta Sal Mosca pianoforte, Billy Bauer chitarra, Oscar Pettiford e Arnold Fishkin contrabbasso, Kenny Clarke, Ronnie Ball, Denzil Best e Jeff Morton batteria. I temi, gli assoli, gli arrangiamenti sono così straordinari, così perfetti in ogni nota che sorge un cattivo pensiero perfino a chi ritiene che l'unica distinzione musicale valida sia quella che separa la buona musica dalla cattiva. Eccolo: che cosa sarebbe stata la musica del Novecento senza il jazz?

Il doppio cd Weather Report Live in Offenback 1978 della Mig Records offre una promozione non sollecitata ma meritata alla XXVI edizione del festival «Ai Confini tra Sardegna e Jazz» di Sant'Anna Arresi, nell'estremo sud dell'Isola, che avrò luogo a fine agosto. La manifestazione è dedicata quest'anno a uno dei musicisti "maledetti" del jazz, il bassista elettrico Jaco Pastorius. Nel dicembre 2011 Jaco compirebbe 60 anni, invece morì a 36 in una rissa. In questo "double album" i Weather Report sono documentati dal vivo nella loro fase migliore con Joe Zawinul tastiere, Wayne Shorter sax tenore e sax soprano, Peter Erskine batteria e Jaco Pastorius basso elettrico. Chi ha curato la realizzazione dei due cd non poteva ancora conoscere il programma del festival sardo 2011, ma gli reca grande lustro. Nei 17 brani del live l'attenzione dell'ascoltatore si concentra su Pastorius, "visionario del basso elettrico" e precursore ammirevole di strade poi percorse da altri, capace oltretutto di porsi come solista davanti ai ritmi di cui fa parte.

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