Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2011 alle ore 20:10.

My24

Nel centro di Londra, dove vivo, siamo tornati alla normalità, tranne per il numero di poliziotti in strada e di elicotteri nel cielo. A Parigi i poveri vivono fuori e i ricchi in città. Ma a Londra non è così. Il mio quartiere è molto misto. Le case borghesi sono spesso situate accanto a quelle popolari. Tra i vicini di casa dei trader della City c'è gente che guadagna in un anno quello che loro guadagnano in un giorno.

Il mio quartiere è stato tra i meno colpiti, ma dei teppisti hanno saccheggiato il minimarket di Muhammad Naz mentre lui e i suoi clienti osservavano la scena terrorizzati. Una trentina di giovani (alcuni bambini di 12 anni) gli ha fracassato il negozio e rubato sigarette, bevande alcooliche e seicento sterline ‐ il tutto in cinque minuti. Il signor Naz ha commentato: «Sembravano divertirsi». Altrove era molto peggio.

Le cause? A Tottenham (Londra nord) la polizia ha ucciso un uomo per sbaglio (non è la prima volta). La dimostrazione di protesta è degenerata in un tumulto. Il movimento si è esteso ad altre parti della capitale, poi ad altre città. Ci sono alcuni precedenti: sempre a Tottenham, nel 1985, una donna (nera) morì d'infarto mentre la polizia perquisiva la sua casa. Nelle violenze che seguirono un poliziotto (bianco) fu dilaniato. Nel 1981, a Liverpool, un arresto considerato ingiustificato innescò tumulti prolungati e distruttivi. Perfino la signora Thatcher ne rimase turbata. In quegli anni l'elemento razziale era prevalente. Oggi il fattore razza è più marginale.

I tumulti hanno costretto il primo ministro, David Cameron, a tornare dalle sue vacanze toscane e a richiamare i parlamentari dalle loro. Poiché viviamo in una instant-society dobbiamo esprimere giudizi istantanei anche se tutti sanno che occorre un tempo di riflessione più lungo. I politici hanno fatto a gara per condannare il tutto come «dissennato, disgustose, barbaro». Hanno chiesto che i colpevoli siano arrestati, processati rapidamente e puniti. David Cameron ha definito la violenza «inaccettabile» (c'è anche quella accettabile?). È una specie di rito propiziatorio. Bisogna farlo perché altrimenti sembrerebbe bizzarro. È un modo per dire alle vittime: «Sento il tuo dolore». E le vittime sono in televisione, davanti ai loro negozi e alle loro case in fiamme. Una donna in lacrime racconta di essere scappata dal suo appartamento appena prima che questo bruciasse, mentre i giovani teppisti, fuori, ridevano. Difficile non indignarsi.

Dopo la condanna, il primo ministro ha anche spiegato che la polizia era stata troppo morbida, che avrebbe dovuto intervenire subito e duramente. Boris Johnson, il sindaco (conservatore), ha condannato il governo per gli annunciati tagli alle spese della polizia. La sinistra ha detto esattamente la stessa cosa. Cameron ha risposto che i tagli si faranno comunque ma che alla polizia e alla magistratura verranno dati più poteri (la percentuale della popolazione in carcere è già la più alta d'Europa).

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi