Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2012 alle ore 08:14.

Il denaro invece non è sempre stato parte dell'universo di Hirst come lo è oggi. Il momento della svolta è arrivato «all'inizio degli anni Novanta, quando ho venduto un Fish Cabinet per 10mila sterline. All'epoca mi sembrò una somma enorme, strabiliante, che avrebbe cambiato la mia vita», ricorda. Come tutti gli uomini molto potenti, non vuole invece sentir parlare di potere: «Me ne frego di quelle stronzate, sono chiacchiere senza senso. Se il mio Cyrus, che ha sei anni, mi dice che non gli piace un mio quadro, allora sì che mi preoccupo». Due difetti però li ammette: «Come artista, ho la tendenza a inscatolare le cose. Come persona, temo di essere un camaleonte, cambio idea per assecondare quel che mi accade intorno». E come collezionista? «Sono un po' una zoccola. Amo De Kooning, Soutine, Goya, tutti i grandi gestural painters, i minimalisti, Judd, Bruce Nauman, Sol LeWitt, Koons, Richard Prince, adoro tutta la storia dell'arte e sono sbalordito al pensiero di esserne una piccola parte. Ma la mia preferita in assoluto è Sarah Lucas, perché siamo andati a scuola insieme ed è così diversa da me. Il suo lavoro sembra nascere senza sforzo mentre io sono qui a costruire grossi box di vetro, acciaio e altra roba».
Quindi dopo tutti questi pallini vedremo anche cose diverse. «È da un po' che compro dipinti di primati e sto pensando di realizzare una serie di quadri che si chiameranno Primate Paintings. Ancora non ho capito se sia un'idea grandiosa o cretina».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi