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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 15:07.

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Jean Dujardin e Christopher Plummer (Epa)Jean Dujardin e Christopher Plummer (Epa)

Davvero difficile pronosticare fino a qualche mese fa i nomi di Jean Dujardin, miglior protagonista nella categoria musical e commedia, e di Christopher Plummer, migliore non protagonista, tra i premiati con i Golden Globes: due interpreti maschili che, a differenza di George Clooney, vincitore nella categoria drammatica, non sono mai stati sotto l'occhio dei riflettori prima di questa notte.
Dujardin, soltanto un anno fa un perfetto sconosciuto al di fuori dai confini francesi, deve fama e riconoscimenti (tra gli altri anche la Palma d'Oro allo scorso Festival di Cannes) al ruolo di George Valentin, il divo del cinema muto protagonista di «The Artist»: dopo gli esordi con un talent show televisivo, Dujardin è diventato gradualmente una delle star transalpine più apprezzate del piccolo schermo grazie alla serie «Un gars, une fille», mentre al cinema si limitava a ruoli secondari per piccole produzioni.

La svolta della sua carriera è l'incontro con Michel Hazanavicius, regista con il quale sbanca due volte i botteghini con «Oss 117», sorta di rilettura in chiave comica delle avventure del classico agente segreto stile James Bond.
Fu proprio durante le riprese della prima pellicola di «Oss 117» che Hazanavicius condivise per la prima volta con Dujardin le sue idee su «The Artist»: da quel momento l'attore, entusiasta del progetto, si chiuse per mesi alla Cinémathèque a visionare pellicole del cinema muto e, prendendo Douglas Fairbanks come principale modello di riferimento, fece nascere il personaggio che gli ha regalato il successo insperato.
Ben diversa la strada percorsa da Christopher Plummer, nato a Toronto nel 1929, che dopo oltre 50 anni di carriera ha ottenuto per la prima volta quel riconoscimento che gli è sempre mancato.

Dopo oltre 150 pellicole, tra cui «Fascino del palcoscenico» di Sidney Lumet e «L'uomo che volle farsi re» di John Huston, è stato premiato con il Golden Globe per «Beginners», film indipendente di Mike Mills ancora inedito in Italia, dove interpreta un uomo che, nel pieno della terza età, sconvolge la vita del figlio con due annunci contemporanei: avere il cancro ed essere sempre stato omosessuale.
Un ruolo difficile e anticonvenzionale grazie al quale Plummer, così come Jean Dujardin, si augura di poter alzare anche il Premio Oscar nell'attesa notte del prossimo 26 febbraio al Kodak Theater di Los Angeles.

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