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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2012 alle ore 16:05.
Nonostante tutte queste enormi difficoltà di principio, vi sono però alcuni scienziati - personalmente non credo però che siano grandi scienziati - che si ostinano, comunque, a sostenere che questa via deve essere approfondita e che, prima o poi, loro cloneranno veramente un essere umano. A mio avviso questa pretesa è davvero incredibile e mi sembra trovi poco ascolto. In ogni caso, posso assicurarvi che attualmente gli scienziati, perlomeno nella loro stragrande maggioranza, non sono affatto favorevoli a queste ricerche finalizzate a clonare l'uomo.
La clonazione umana non è dunque permessa e deve essere decisamente vietata. Esiste però, forse, un'eccezione. In Inghilterra è stata infatti approvata una legge che consente quella che solitamente viene indicata come . Questo significa che se un individuo è affetto da una determinata patologia e ha bisogno, per esempio, di una iniezione di cellule che sostituiscano le sue cellule ammalate, allora gli sarebbe appunto consentito di clonare se stesso, onde produrre queste cellule. In tal modo si potrebbe dunque prendere una delle cellule del corpo di questa persona, immetterla in qualche oocita che qualche donna gli regala e ottenere, in tal modo, l'inizio di uno sviluppo embrionale.
Sono proprio queste cellule che potrebbero essere usate per lo scopo indicato, per curare la patologia di cui è affetto il nostro ipotetico ammalato. Attualmente questa procedura medica è consentita unicamente in Inghilterra, ma non mi risulta che sia ammessa in nessun altro Paese. Perché? Per l'evidente motivo che se si consente una tale procedura si consente la formazione di un inizio di un embrione, che poi deve essere necessariamente ucciso, onde estrarre le cellule che servono per curare il paziente.
Quando si ottiene l'uovo fecondato attraverso la fecondazione in vitro, l'uovo si moltiplica in modo molto veloce, formando una piccola pallina. Nei primi tre o quattro giorni ci troviamo di fronte a una sorta di "pallina", però, dopo il quarto giorno, dentro questa "pallina" inizia a svilupparsi una cavità per cui, al decimo giorno, si osserva una cisti (vale a dire una membrana con tutto uno spazio pieno di liquido in mezzo) entro la quale si individua quella che viene chiamata la . All'interno di quest'ultima si sviluppano quelle che sono chiamate appunto perché possono dar luogo a qualunque cellula dell'organismo.
Le cellule staminali suscitano un notevole interesse perché possono essere utilizzate positivamente per curare quelle malattie che, in genere, sono qualificate come malattie degenerative. Queste ultime sono gravi patologie, a causa delle quali determinate cellule dell'organismo muoiono e normalmente non vengono più rimpiazzate. Pensate, per esempio, ad alcune malattie del cervello o del cuore o a quelle analoghe di molti altri organi. Queste sono malattie veramente terribili, per le quali, attualmente, non esiste alcuna cura efficace. Ora, se noi fossimo in grado di indurre queste cellule staminali a riprodursi nella direzione di quel particolare tipo cellulare morto a causa di una determinata patologia, voi comprendete che saremmo finalmente in grado di curare anche queste malattie devastanti. In tal modo, in particolare, potremmo sostituire le cellule morte con tali cellule, ripristinando completamente le antiche funzionalità organiche. Attualmente questa prospettiva sembra avere buone probabilità di riuscita. Naturalmente occorre ancora svolgere molto lavoro sperimentale per conseguire questo risultato, ma, se si riuscirà ad andare in questa direzione, nel futuro si avranno molteplici applicazioni di questa interessante prospettiva terapeutica.
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